martedì 24 settembre 2013

GO MAE!!!!

Classico controllo ad appostamento da caccia a tempo del "praticantato", quando ero ancora un ausiliario.
Gli arrivammo alle spalle, e se ne accorsero quando ormai era troppo tardi.

guardia zoofila: «Buongiorno - controllo - guardie zoofile - scarichi l'arma»

Gli occupanti della bidonville ci accolsero come fossimo una malattia venerea, ma comunque ottemperarono alle richieste, scaricando le armi e fornendo i documenti. Uno però era particolarmente teso. Insistette nell'affermare che era tutto a posto e che non avevano nulla da nascondere. Ed effettivamente, dalle carte, così pareva.

gz: «Le carte sono tutte a posto, sa?»
Il cacciatore più teso (visibilmente invecchiato in quei dieci minuti): «Bene, quindi avete finito? Podemo tornare a sparae?»
gz: «Quasi, dobbiamo dare una controllata ai richiami, poi abbiamo finito»

Ciò che accadde in quel momento merita di essere descritto dettagliatamente
Ci avviammo verso le gabbiette dove erano tenuti i poveri richiami vivi, il cacciatore più teso virò dal bianco cadavere al rosso paonazzo, si gettò a terra ed urlò
cacciatore: «GO MAE!!! GO MAE!!!»
Il cacciatore iniziò a rotolarsi nel terriccio tenendosi il volto con le mani.

cacciatore: «L'INFARTO!!! ME SE VENIÙ L'INFARTO!!! GO MAE!!!»
Io mi preoccupai parecchio, guardai la guardia che, invece, rimase impassibile nell'osservare il rotolatore infartuato.

cacciatore: «NON PODÌ FAR STE ROBE!!! GO MAE!!! L'INFARTO!!! GO TANTO MAE!!!»
gz: «Nessun problema, ciamemo subito l'ambulansa»
cacciatore: «GO MAE!!! TANTO MAE!!!»
GZ, rivolto a me: «Ciapeo el to celulare?»
Io, iniziando a capire la situazione:  «Si, funziona. Qual'è il numero? centodiciotto?»

cacciatore: «GO MAE!!!! L'INFA... come ambulansa?»
Io:  «Non si preoccupi, chiamiamo subito i soccorsi. Lei si calmi che agitarsi non fa bene. Resista.»
cacciatore: «Beh, no, dai - non serve»
gz: «No no, ti ciama»
cacciatore:  «Se sa drio pasarme. Sto sa meio. Davero, non serve.»
gz: «Sulla salute non si scherza. Resti giù che ghe pensa i medici.»

Alla fine l'ambulanza, con non poca fatica giunse sul posto e portò via il malcapitato, il quale non aveva molta voglia di salire, convintissimo di stare bene e di non necessitare del ricovero. I paramedici non sentirono ragioni e lo caricarono quasi a forza.

Cacciatore: «I OSEI! NON POSO LASARLI QUA!»
gz: «Non ha da preocuparse! Lasemo tuto al so compare!»
Cacciatore: «I ME OSEI! NON...»
La frase fu interrotta dalla chiusura delle portelle dell'ambulanza, che giuliva tornò da dove era venuta.
Siamo stati tutti molto felici di sapere, in seguito, che il povero cacciatore nonostante l'età godeva di ottima salute. Probabilmente il tutto è stato causato dallo stress della situazione, che gli ha giocato un brutto scherzo.

Il cuore in perfetta salute gli sarà senz'altro servito alla ricezione dei verbali, visto che i richiami non erano proprio in regola.

E l'altro cacciatore? In tutto il tempo non proferì parola, se non per rispondere alle domande. In compenso, durante la crisi cardiocircolatoria del malcapitato, si esibì nel più lungo facepalm della storia.