lunedì 13 novembre 2017

Non tutti gli eroi portano il mantello

La fredda nebbia di novembre avvolge la stazione. Come uno sferragliante spettro il treno appare al suo binario, annunciato prima dalla voce registrata e dalle sue luci sfocate in lontananza. Salgo prendendo posto ed assaporando il piacevole tepore della vettura.
Il capotreno fischia, siamo pronti a partire.
Il treno inizia ad avanzare e le gocce di condensa scendono sul vetro del finestrino quasi come se st

PUM

Buio.

Silenzio

Perdiamo velocità

Noi pendolari ci guardiamo negli occhi, sappiamo già che Trenitalia ne ha combinata un'altra delle sue. Non sappiamo ancora cosa, come, e soprattutto se arriveremo in tempo a destinazione.

Mezzo minuto dopo la vettura è avvolta dal cupo suono dei condensatori che si caricano. Pare l'effetto sonoro dei film di fantascienza, quando i motori dell'astronave si preparano al salto in hiperdrive. Le luci si accendono. Mi aspetto di vedere da un momento Samantha Carter e il resto della squadra SG1 irrompere nella vettura, e dopo altri interminabili secondi i motori dell'elettrotreno tornano a spingere verso la destinazione.
Bene, speriamo sia stato solo un problema occasionale.

Ma chi visse sperando morì in modo poco bello.

Senza ulteriori intoppi raggiungiamo la fermata successiva, ma quando è il momento di riprendere la marcia il problema si ripresenta. Chiacchierando con altri pendolari scopro che il treno aveva manifestato questo problema fin dalla sua partenza, ma che alla fine era sempre riuscito a ripartire.

Il suono dei condensatori avvolge la cabina, luci ok, motori si avviano, pochi metri di slancio e il treno muore ancora.
Il macchinista prova ancora. Altro fallimento. Riprova. Fallisce. Riprova.

Fallisce.

Il treno con i numerosi tentativi è riuscito a percorrere solo poche decine di metri; il macchinista getta la spugna e annuncia che dobbiamo attendere un secondo treno in soccorso per il trasbordo.

Il malcontento serpeggia tra tutti; passi l'evento eccezionale, passi il guasto non previsto, ma se un treno fin da subito non funziona perchè insistere e volerlo far correre a qualunque costo? Per bloccare la linea e massimizzare il danno? Obiettivo raggiunto!

Scendiamo dal treno per prendere una boccata d'aria, molti hanno bisogno anche di una dose di nicotina. Mi avvicino alla carrozza con il macchinista e lo vedo intento a pincionare sulla plancia e sfogliare un manuale. Percepisco chiaramente il suo disagio e la sua apprensione, nemmeno io vorrei avere il fiato di un centinaio di persone sul collo.

Ad un certo punto un tizio chiede, indicando col dito la coda del treno
T: Perchè non provi ad usare quel'altro?
Il macchinista fa la faccia stralunata, lo fissa, e poi gli si accende la lampadina.
Torna a pincionare sulla plancia, il pantografo si abbassa e al suo posto si alza quello della vettura di coda. I circuiti elettrici del treno riprendono vita, il condizionatore torna a soffiare gradevole aria calda, le luci dai finestrini fendono la nebbia con rinnovato vigore. Un fischio. Il capotreno annuncia che si può ripartire...

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