lunedì 14 agosto 2017

Braccato

Siamo al risto-bar dopo una mattinata intensa di controlli.
Anche diversi cacciatori erano a ristorarsi raccontandosi le storie più assurde in merito alle loro eroiche gesta. Animali che violando le leggi della fisica riescono a portarsi fuori tiro, uccelli che in stile matrix schivano i pallini, avvistamenti di creature ignote alla scienza. Alcuni cacciatori si vantano delle prodezze usate per aggirare possibili controlli. Noi prendiamo nota, probabilmente anche queste sono balle, ma è sempre buono a sapersi. C'è da dire che alcune idee hanno un che di geniale.
Riusciamo a passare inosservati perchè siamo in abiti civili e in una zona abbastanza distante da quella controllata.

Entra una nostra conoscenza, un cacciatore che quella mattina era stato sorpreso ad aver abbattuto una specie diversamente cacciabile, che va a sedersi ad un tavolo con altri vestiti in mimetica. E inizia il racconto fiume...
I dettagli del rocambolesco inseguimento si sprecano, dei suoi tentativi per sfuggire e disfarsi la preda. Tutto inutile, eravamo in troppi ed evidentemente il tutto era pianificato ad arte per catturarlo. Non poteva avere scampo. Secondo lui avevamo ricevuto una soffiata da qualcun altro invidioso della sua bravura. Perchè commettere reati in questo contesto è considerato "bravura".
Tali eventi però sono accaduti solo nella sua fervida fantasia, in realtà il pollo si era fatto beccare durante un normale controllo di routine, ma ovviamente non poteva dirlo così, avrebbe fatto brutta figura.

La discussione prosegue e il nostro eroe inizia a piagnucolare con i suoi compagni lamentandosi dell'ingiustizia subita, perchè lui, povera stella, stava solo cacciando protetti, mica come quelli giù a Roma che mangiano miliardi.
Ciò che il nostro eroe dimentica con troppa disinvoltura è che la legge è legge, e con le sue azioni dimostra di essere fatto della stessa spregevole materia delle persone che tanto detesta, ciò che cambia è solo l'ammontare del rubato. Perchè lui, quando uccide e incarniera qualcosa che non deve lo sta rubando a tutti, alla collettività, esattamente come i corrotti rubano i soldi pubblici.
Come disse un mio mentore "I peccati altrui non assolvono te dai tuoi", ma questo è un concetto troppo grande per menti così piccole.

I compari del nostro eroe sono della sua stessa lega, augurandosi che una disgrazia del genere non gli capiti mai. L'idea di comportarsi correttamente non passa neanche per l'anticamera del cervello e essere chiamati a rispondere delle proprie azioni è un concetto completamente alieno. Perchè i cattivi siamo noi, la legge, la società intera. Loro sono i buoni, i giusti, i paladini difensori della tradizione. Anzi, sono la Tradizione, e per questo tutto gli è concesso. I diritti degli altri, la giustizia, il rispetto, sono tutti sacrificabili all'altare del carniere.
La fauna è loro esclusiva proprietà. L'ambiente pure. Non è raro il ricorso alla minaccia o alla violenza per raggiungere i propri scopi ed ostacolare chi vorrebbe vivere in modo diverso da loro. I fatti di cronaca sono pieni di esempi.

Infatti il discorso degenera su cosa farebbero volentieri a noi e a tutti quei maledetti che vanno a fare escursioni a piedi o in bicicletta spaventando le loro prede.

Mentre i nostri guerrieri stanno fantasticando su questo distopico paradiso, quello che abbiamo sanzionato realizza chi sono quelli seduti a pochi metri di distanza. Capisce che abbiamo sentito tutto. La sua virilità e sicurezza svaniscono. Stranamente non trova il coraggio di mantenere le promesse fatte pochi istanti prima ai suoi compari, e dire che l'occasione gli è servita su un piatto d'argento.

Finiamo il nostro lauto pasto e lasciamo il ristorante per rimetterci in marcia, altri eroi aspettano la nostra visita, così da poter scrivere nuovi capitoli dell'epica saga del cacciatore vessato dalla crudeltà di un mondo che, semplicemente, vuole progredire.

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