A fatica mi apro la strada nella foresta amazzonica. Trattasi di un campo di mais a ridosso di un piccolo complesso residenziale, e mio malgrado devo percorrerlo per poter osservare il giardino sul retro di una di queste abitazioni, solo che ovviamente non so quale è quello giusto. È luglio, primo pomeriggio. Rumore di cicale che friniscono nella quiete. In lontananza dei volatili decollano, probabilmente spaventati dalla mia presenza. Le piante sono più alte di me, il che non mi aiuta nella ricerca, fa un caldo e un afa da togliere il respiro, ma non posso togliere la giacca perché le foglie di mais sono affilate come rasoi.
Dalla radio $Collega_M mi comunica che ha individuato l'abitazione indicata nella segnalazione e che dalla strada non vede nulla. Mi trasmette le indicazioni, quindi capisco di essere più o meno all'altezza giusta, devo solo cambiare direzione per raggiungere il confine del campo di mais e avvicinarmi alle abitazioni.
Il campo di mais dà direttamente sulla recinzione delle abitazioni, e rapidamente individuo ciò che cerco. Il povero simil pastore tedesco giace nella striminzita ombra prodotta da un piccolo balcone. È legato ad una catena e manca la ciotola dell'acqua. Mi avvicino per fare i rilievi fotografici. Il cane, giustamente, vedendo uno sconosciuto sbucare dal nulla ed avvicinarsi dà l'allarme abbaiando ed agitandosi. Terminati i rilievi torno sui miei passi per raggiungere $Collega_M e procedere con il controllo.
Prendiamo contatto con il proprietario di casa che per prima cosa nega di avere un cane, poi forse ha un cane, ne aveva una da piccolo, poi decisamente non ha un cane e mai ne ha avuto uno.
$Collega_M mi guarda perplessa. Sì, sto pensando la stessa cosa. È tutto molto, troppo sospetto. La segnalazione era un classico, cane a catena sotto il sole senz'acqua, ma la reazione del signore è esagerata. Troppo vago, si contraddice in continuazione. Insiste troppo per sapere chi ci ha mandati.
Potrebbe essere una persona molto diffidente, ma potrebbe anche essere che nasconda qualcosa di molto grosso, che magari non ha niente a che fare con il cane. È uno dei pericoli del mestiere, non sappiamo mai davvero dove finiamo o chi incontriamo. E come reagiranno.
Proviamo a tranquillizzare il signore per vedere le sue successive reazioni, spiegandogli che dobbiamo fare un controllo di anagrafe canina, chip, documenti, vaccinazioni, cuccia, ciotole e quant'altro.
Il tipo pare tranquillizzarsi e ci porta i documenti. Alcune cose non combaciano ma facciamo finta di niente, dobbiamo ancora leggere il chip del cane.
Accompagnati dal signore ci dirigiamo al recinto dietro casa dove ora fa bella mostra di se una bacinella di vetro con acqua limpidissima ed il cane è libero dalla sua catena.
Il cane, vedendo due sconosciuti, di cui uno non poi così sconosciuto, si imbizzarrisce di nuovo rompendo la ciotola di vetro. Nonostante ciò riusciamo comunque a leggere il chip e quindi ad avere tutte le informazioni che ci servono.
Consigliamo al signore di spostare il cane dal recinto così da evitare che si tagli con i cocci di vetro, fintanto che proseguiamo nelle operazioni di rito, e lo inchiodiamo alle sue responsabilità.
$M: ... manca un riparo adeguato e l'acqua deve essere sempre presente, specialmente con questo caldo...
Il signore interrompe la mia collega replicando
$S: La ciotola c'era, è che adesso l'ha rotta!
Io: A parte che non si usano ciotole di vetro, proprio perché si rompono e sono pericolose, come abbiamo visto, comunque è stata messa da molto poco perché alcuni minuti fa non c'era.
$S: Sì che c'era invece.
$M: Non ci prenda in giro. Non c'era.
$S: Vi dico che c'era, c'è sempre, non lascio il cane senza!
Io: Per cortesia, non insista. La ciotola non c'era.
Fisso $S inarcando un sopracciglio
Io: L'ho visto con i miei occhi.
$S: Impossibile. Come?
Gli indico la recinzione che dà sul campo di mais.
$S ragiona un attimo, assimila l'informazione e poi dà in escandescenza.
$S: Ecco perché il cane si era messo ad abbaiare prima. Voi non vi dovete permettere, non potete entrare nei campi e fare quello che vi pare...
$M: Per cortesia, non ci insegni il nostro mestiere
$S: ...No, io vi denuncio, questa è violazione della privacy, proprietà privata, adesso chiamo la polizia...
Io: Signor $S, forse la situazione non le è molto chiara.
Mi do una sistemata veloce alla camicia con distintivo e fregi in bella mostra
Io: Vede, io sono la polizia. Quindi calma e rispetto.
$S si dà una calmata e la situazione torna sotto controllo.
Alla fine riusciamo, con non poca pazienza, a mettere insieme i tasselli della vicenda e comprendere appieno la situazione.
Terminate le operazioni di rito forniamo le dovute prescrizioni ed istruzioni ad $S informandolo che nostri incaricati sarebbero passati a controllare. $S non è particolarmente felice della cosa, ma non è che abbia poi molta altra scelta.
Riprendiamo il nostro giro di controlli e in una ventina di minuti giungiamo alla successiva destinazione. Fatti i dovuti rilievi al recinto dei cani prendiamo contatto con il padrone di casa. Sorvolo sui convenevoli
$M: Dovremmo fare un controllo sui suoi cani.
$S2: Non ho cani
Io: Ne è davvero sicuro?
$S2: Mai avuto cani io
Io: Quindi nel recinto dietro casa ha solo oche e galline?
Chissà perché ho un fortissimo senso di déjà-vu...