Primo capitolo
Secondo capitolo
Terzo capitolo
Quarto capitolo
Quinto capitolo
Sesto capitolo
Settimo capitolo
Ottavo capitolo
Siamo rimasti con i poliziotti che quasi estraggono i camionisti e si fanno dare i documenti. Noi rimaniamo a rispettosa distanza ed attendiamo. I camionisti, stranieri, fingono di non capire, ma dalla precedente sosta a [REDATTO +5] sappiamo che l'italiano lo capiscono benissimo.
Quando un poliziotto ci si avvicina io gli consegno i nostri documenti e gli faccio presente che i due camionisti fanno i finti tonti.
Poliziotto: «Tranquillo, ora gli insegniamo noi l'italiano»
Spiego la situazione e le irregolarità che abbiamo rilevato, sovraffollamento, animali di età diversa mischiati, animali malati, mezzo inidoneo e tanta altra roba brutta. Gli agenti si dimostrano molto interessati e motivati, e ci istruiscono di seguirli in stazione dove sta arrivando anche il personale dell'ulss.
Arriviamo a notte fonda quasi assieme ai veterinari che si dimostrano gran poco interessati a noi, erano anche leggermente scocciati di essere stati "tirati giù dal letto".
Con l'assistenza di alcuni agenti un'oretta dopo riusciamo ad intrufolarci negli uffici insieme ai veterinari dell'ulss con cui inizia una proficua collaborazione e che concordano con le nostre osservazioni. Uno dei veterinari confrontando i documenti di viaggio e il cronotachigrafo si accorge di grosse anomalie
Veterinario: «Ma qui non combacia nulla! Ma questi hanno parruccato le soste! ... Questi hanno fatto come la Juve! ... Hanno parruccato anche il cronotachigrafo!»
Ci sono grandi discrepanze e a questo punto gli agenti decidono di controllare più scrupolosamente il camion perchè le irregolarità probabilmente non si limitano solo al trasporto di animali.
Le cose si mettono molto peggio per l'azienda di trasporto.
Tante altre irregolarità emergono. Da qualche parte più a sud parte un'automobile con una valigetta contenete molte decine di migliaia di Euro ed un autista molto nervoso. Nel frattempo io e $collega_P ci aggiorniamo sulle rispettive situazioni. Il loro camion era messo sì male, ma non così tanto; stavolta abbiamo beccato noi il peggio.
Uno degli agenti ci spiega che i camion, essendo stranieri, non possono muoversi finchè le sanzioni non sono pagate, ma che non possono accettare assegni o pagamenti con carta, quindi in questo caso l'unica è la valigetta. E io mi chiedo: a tarda notte le banche sono chiuse, quindi chi è che in casa ha molte migliaia di euro in contanti?
L'incaricato di trasporti non è affatto contento della nostra presenza, ma i poliziotti gli spiegano che, prima di preoccuparsi di chi c'è e meglio se si preoccupa del suo camion e del suo carico.
Ormai si è fatta tarda mattina e il lavoro è finito. Il camion dell'orrore riprende il viaggio verso la catena di smontaggio mentre noi salutiamo gli agenti e ci dirigiamo nuovamente verso nord.
La missione è ormai compiuta e il tempo a disposizione finito; le ragazze del TSB avranno molto da scrivere all'unione europea. Nonostante il gran successo dei camion fermati e pesantemente sanzionati resta l'amaro in bocca del sapere quanti invece passano facendola franca.
Poche ore dopo tutte le squadre sono riunite al nord per un ultimo saluto e un abbraccio come fossimo vecchi commilitoni che si conoscono da una vita, stanchi, soddisfatti e tanto desiderosi di un comodo letto, ma pronti ed ansiosi di iniziare una nuova avventura. Ci si rivedrà presto.
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