lunedì 24 aprile 2017

Per un finco

Io e $collega_P strisciamo nell'erba protetti da dei bassi arbusti. Lentamente ci avviciniamo all'appostamento. Dobbiamo essere cauti perché tutti i cacciatori nel raggio di mezzo parsec sanno in che zona siamo.
Strisciando raggiungiamo una posizione che permette di vedere chiaramente l'area e aspettiamo.
Il cacciatore abbatte le sue prede, dei tordi, e li incarniera. Tutto lecito. Però il cacciatore è molto guardingo, continua a guardarsi attorno.
Il tempo passa e i tordi si accumulano.
In cielo passano dei fringuelli, è impossibile confonderli con altro.
Il cacciatore spara e ne abbatte uno.
E si guarda subito intorno.
Io sarei pronto a scattare, ma $collega_P mi fa segno di mantenere la posizione.
Infatti il cacciatore non raccoglie la sua preda, ma si limita a fissarla dal capanno per memorizzare la posizione.
Passano altri tordi e merli che vengono prontamente abbattuti e raccolti, ma il fringuello, ancora vivo e talvolta intento a dimenarsi, viene ignorato.
Noi continuiamo ad aspettare.
Il tempo passa e il cacciatore evidentemente si convince che non c'è nessuno in zona. Uscendo dal capanno continua a scrutare l'area. Raggiunge il fringuello e si guarda ancora intorno. Fa una finta, si china per raccogliere il fringuello ma si rialza subito. Il dubbio lo assale, fa per ritornare al capanno ma si ferma di colpo.
Scruta nuovamente l'area attorno a lui e prende tutto il coraggio che ha. Torna sui suoi passi e finalmente afferra il fringuello.
È il momento. Abbandoniamo il nostro nascondiglio. Dalla nostra uno scatto fulmineo, dalla sua un bestemmione da competizione.
Sfortunatamente per il nostro seguace di Diana da non molto tempo un cambio delle disposizioni aveva trasformato l'abbattimento di un fringillide da mero amministrativo a penale.
La questione dei fringillidi sarà tema di un'altra storia, perchè merita.

lunedì 17 aprile 2017

Lasciapassare A39

Io, $Collega_PP e $Collega_RP siamo in macchina alla volta di Treviso. Stiamo andando ad un concerto organizzato in onore dell'insuperabile Andrea Zanoni. L'atmosfera è molto allegra. Ci sarà buona parte della squadra, oltre che altri amici e simpatizzanti provenienti da tutta Italia.
Il concerto sarà tenuto dalla band dove canta $collega_I, band che è a sua volta in viaggio.
$Collega_I manda un messaggio a $Collega_RP per sincerarsi che il luogo esatto del concerto non sia entro la ZTL, poichè devono scaricare gli strumenti e l'attrezzatura.
Decido che ci penso io

Chiamo $Collega_I, sorvolo sui convenevoli

Io: Allora, per la questione dell'accesso con le macchine. Voi avete richiesto il lasciapassare A39?
$Collega_I non replica. Sento silenzio.
Io: Quella prevista dalla circolare B65.
Dall'altra parte sento che la respirazione si fa un po' accelerata. Ca$$o, non hanno l'autorizzazione! E ora come faranno!
Io: Beh, tranquilla, non serve. Potete accedere senza problemi.

Dopo essere stato sfanculato a dovere saluto. Ci vedremo presto alla festa.

Festa che è stata un successone.

lunedì 10 aprile 2017

Il vecchio faggio

Sempre a controlli di caccia, durante una gradevole mattinata d'autunno. Ci stiamo spostando su un crinale per raggiungere un area ancora non controllata.
La radiolina gracchia.
«Toni, Toni, di a Gianni che sconda tuto sora el faggio che ghe se le guardie in volta!»
Non ci presto più di tanta attenzione, messaggi come questo sono comuni, e in genere non vale la pena di individuarne la sorgente.
La mattinata prosegue tranquilla staccando verbali come petali di una margherita. Per carità, niente di eclatante, piccole cose. Essendo stati avvertiti la cosa non sorprende.
Giungiamo presso un appostamento a ridosso del bosco ed inizia l'ennesimo controllo. Io tengo d'occhio l'area, ed osservo la cura e la precisione meticolosa con cui sono state posizionate le gabbiette dei richiami. Altrettanto non si può dire della cura dei richiami stessi ma risultano in condizioni accettabili, almeno da un punto di vista delle leggi. Osservo il bosco, ci sono piante decisamente vecchie. Se non fosse per il capanno, che non stonerebbe in una topaia di Nairobi, sarebbe un posto magnifico dove sdraiarsi e prendere il sole. Guardo bene la quercia e presenta un numero incalcolabile di lesioni, crivellata, pare la superficie lunare con le sue migliaia di crateri. Chissà la povera quante fucilate si è presa. Anche il faggio un po' più a ridosso del bosco, con i colori autunnali è spettacolare, e fortunatamente è abbastanza distante da non essersi preso troppi colpi d'arma da fuoco.
$collega mi passa i documenti del cacciatore, che qui chiameremo $giovanni e inizio a trascrivere i dati e a verificare che siano in regola.
Mi prendo un attimo per ammirare ancora il vecchio faggio. Qualcosa mi sfugge. $giovanni mi dice qualcosa.

Mi torna in mente il messaggio captato dalla radiolina.

Guardo ancora il faggio







Decido di bluffare
Io: «Signor $giovanni, così, per curiosità, se andassi a controllare quel faggio troverei qualcosa?»
$giovanni si irrigidisce. Cambia colore. Potrebbe tranciare i bulloni col culo, come si dice dalle mie parti.
$giovanni con un filo di voce: «Come fate a saperlo?»
Così è anche troppo facile...
$collega: «Eh, ce l'ha detto un uccellino...»
$altrocollega: «Senta, andiamo assieme, perchè se dobbiamo andare solo noi è anche peggio»
$giovanni mesto mesto si avvia e accompagna $altrocollega verso il nascondiglio. Il controllo prende una piega molto diversa per il povero $giovanni.
Prima dell'arrivo degli altri organi competenti $giovanni prende un po' di coraggio e chiede
$giovanni: «Però al manco disime chi se sta a dirveo, ve prego»
$collega: «Si dice il peccato ma non il peccatore»
Il povero $giovanni a distanza di anni starà ancora cercando la spia.

lunedì 3 aprile 2017

Inzaccherato

Anni fa, durante il periodo degli studi, lavorai come interinale in una cantina, giusto un paio di mesi per prendermi quattro soldi. Come ogni volta che avevo il turno del pomeriggio, iniziavo facendo un controllo dei silos pieni di mosto in modo da sincerarmi che tutto fosse in regola.

Un giorno però dal boccaporto di un silos vedo uscire un rigagnoletto di vino rosso. Strano, sarà saltata la guarnizione. Commetto l'errore di toccare il boccaporto e la tenuta viene a mancare del tutto. In un attimo sono investito dalla feccia del vino rosso.
Fortunatamente il Silos conteneva solo una modesta quantità di feccia, che comunque mi copre e mi inzacchera completamente. Ora so cosa provava Peter Venkman.

Io mi do una bella lavata con la canna dell'acqua, era estate, ma ovviamente serviva una doccia. Che avrei potuto fare solo dopo otto ore. Per quanto mi lavi emano un forte odore di uva fermentata che si rivela irresistibile per tutti i moscerini della frutta, che come la nuvoletta di Fantozzi mi seguono per tutto lo stabilimento.
I colleghi non perdono l'occasione di coglionarmi
$ARM_, passa di qua per favore cosi ti porti via un po' di moscerini
La giornata finisce senza altri incidenti e giunge il momento di lanciarmi nella mia meritata doccia. Ma gli Dei avevano altri piani...

Mi ferma la Polizia per un controllo a campione. Io abbasso il finestrino, una nuvoletta di moscerini esce e l'agente esclama
$agente: Tombola! Ecco il primo della serata!
Io: Agente, glielo giuro, non sono ubriaco. Lavoro in una cantina ed oggi è successo che...
$Agente: Si si, certo, e mia moglie è Pamela Anderson. Scenda che facciamo l'alcol test.
Io scendo e seguo le istruzioni degli agenti.
La macchinetta ovviamente segna 0g/l
$agente: Ma è impossibile. No. - resetta la macchinetta - Prego, soffi di nuovo.
Io soffio e il responso è nuovamente zero
$agente2 agita la mano, la nuvoletta di moscerini ci ha raggiunti.
Io: Agente, gliel'ho detto, lavoro in una cantina e per un incidente mi sono smerdato di vino. Sono otto ore che fermento, non vedo l'ora di andare a casa e lavarmi via tutto.
Gli mostro il mio cartellino con obliterato l'orario del turno della giornata. La prova definitiva.
Gli agenti si profondono in scuse. Effettivamente stanno solo facendo il loro lavoro, e una cosa del genere non gli era mai capitata. Sarò diventato la barzelletta del loro comando.

Finalmente raggiungo la mia abitazione dove posso lavarmi via tutto, mettere in ammollo i vestiti ed aprire la finestra, lasciando che i moscerini vadano per la loro strada, liberi dall'infatuazione...