Siamo al punto in cui uno dei partecipanti alla battuta di caccia apparentemente illegale pare essere un poliziotto di uno di quei corpi che dovrebbe fronteggiare il bracconaggio. Ed è pure in servizio.
Questo spiega perchè le altre forze di polizia intervenute prima non abbiano fatto nulla. Trovando un $medio_grado a dirgli che va tutto bene loro si saranno fidati.
Chiedo lumi a $P, cosa sta facendo esattamente e perchè, e con non poca fatica scopro che si tratterebbe di un'operazione di controllo dei piccioni approvata dalla provincia, quindi secondo lui io non ho l'autorità per interromperla. Rispondo che invece credo proprio di avercela, e anche fosse ho degli ordini da eseguire e che se la cosa non gli garba può lamentarsi col mio comandante. Ovviamente $P non è in grado di produrmi un documento scritto comprovante questa fantomatica autorizzazione, e mi ostacola nell'identificare gli altri partecipanti alla battuta.
È giunto il momento di chiamare $caponucleo per aggiornarlo e sapere a che punto sono i rinforzi, intanto sono riuscito a fermare tutto e a calmare gli animi, ma sono certo che appena $P avrà parlato con uno dei suoi superiori gli animi si scalderanno di nuovo.
Vista la delicatezza della situazione $caponucleo ci raggiunge in una decina di minuti.
Non so come riesco a mantenere tranquilla la situazione con i tre cacciatori ansiosi di ricominciare a sparacchiare. Bisogna capire che probabilmente sono in astinenza da almeno qualche settimana e le bestiole morte li attorno non sono sufficienti a placare la sete che hanno.
Perchè al cacciatore medio non basta la stagione di caccia che da fine settembre va fino al 31 gennaio... Ha la preapertura, e la stagione viene fatta finire a febbraio. E poi in primavera c'è il contenimento degli ungulati e delle volpi (che stranamente non si sono riusciti a contenere in inverno), poi c'è la caccia alle nutrie e l'addestramento cani... E il contenimento degli altri "nocivi".
Caccia tutto l'anno!
E ancora non basta.
$P: Allora, è finito sto controllo? Noi qui dobbiamo tornare a sparare!Notare il "dobbiamo", perchè loro devono...
Io: Direi proprio di no, visto che di fatto non abbiamo neanche iniziato. Ma a questo punto direi di aspettare $caponucleo così facciamo tutto per bene.
$P non è soddisfatto e se ne torna a confabulare con gli altri tre. Io cerco di stare vicino per chiacchierare, così da tenerli distratti e buoni e allo stesso tempo ottenere più informazioni. Intanto i miei ausiliari si aggirano per l'area a controllare se per errore non sia stati abbattuti anche esemplari di altre specie.
Il problema del contenimento ai colombi è molto sentito a causa del numero apparentemente abnorme degli stessi.
I motivi di questa massiccia presenza sono molteplici. La specie è sicuramente prolifica ma ciò non basta, significa che l'ambiente gli è particolarmente favorevole.
Come per tutte le specie, il colombo per moltiplicarsi rapidamente ha bisogno di cibo, luoghi dove nidificare e assenza di predatori.
In una realtà iperurbanizzata come la Pianura Padana depositi di granaglie, spazzatura e fattorie sono immense fonti di cibo. Infatti non è raro vedere immensi stormi spostarsi dai centri abitati verso la periferia per banchettare.
La città invece è il luogo perfetto dove nidificare. L'abbondanza di edifici abbandonati, semiabbandonati o comunque frutto di scelte architettoniche particolari offre al colombo un numero pressochè illimitato di anfratti e buchi ove costruire il nido. Ovviare a questo sarebbe relativamente semplice ed efficace, ma costoso. In alcune realtà si tenta di agire in tal senso, ma in Veneto mi risulta che nemmeno si tenti. I ricchi proprietari di immobili sarebbero costretti ad assumersi la responsabilità della manutenzione dei loro stessi immobili -orrore!- molto meglio scaricare il problema ed il costo sull'intera società.
Infine c'è il controllo operato dai predatori naturali del colombo, per lo più rapaci, volpi e gatti selvatici.
Purtroppo questi predatori, importanti per il corretto equilibrio dell'ambiente, sono oggetto di attenzione particolare da parte dei cacciatori, che nel loro encomiabile lavoro di salvaguardia della natura e dell'ambiente li sterminano e li perseguitano con ferocia e determinazione che non trova eguali.
Come risultato abbiamo lo
sconvolgimento dei già precari equilibri naturali con proliferazione
di alcuni dei nocivi. E ovviamente il prode cacciatore è pronto a sacrificarsi per proteggere gli inermi e gli indifesi dalla malvagità di cornacchie, nutrie e colombi.
Comprendere il cortocircuito logico con annesso conflitto di interessi è banale e lasciato come esercizio al lettore
continua...
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