Sia mai però che si faccia direttamente il loro nome.
lunedì 18 novembre 2019
lunedì 11 novembre 2019
lunedì 4 novembre 2019
Denteblu
Tanto per cambiare sono in macchina con $Collega_M verso nuove e mirabolanti avventure. Il discorso piano piano finisce sulle sue recenti non-così-mirabolanti avventure con la polizia locale.
Però mi viene in mente una cosa.
Pastroccio un attimo con le configurazione della sua macchina, raggiungo il menù del bluetooth ed è come immaginavo. Prendo il suo cellulare, cerco nuovo dispositivo, accoppio, confermo il codice di sicurezza. Abbinamento riuscito. Poi dal suo telefono chiamo il mio. Pochi secondi dopo nell'autovettura si diffonde il classico suono di un telefono che attende la risposta dell'altro.
$Collega_M assume un espressione mista tra l'entusiasmo di chi ha un problema in meno, il dolore di chi realizza che poteva avere qualche centone in più nel portafoglio e la rabbia di chi...
M: Qualche giorno fa mi hanno fermato perché ero alla guida col cellulare...È un problema abbastanza sentito. Giustamente la normativa è severa, ma d'altro canto in molte situazioni ci troviamo a dover coordinarci, oppure a ricevere informazioni da segnalanti.
M: ...Stavo facendo la rotatoria della zona industriale e loro erano lì, e mi hanno beccata...Poi ovviamente usiamo il telefono anche per i fattacci nostri, ma quella è un'altra storia. Per questa ragione ho comprato un auricolare bluetooth. La Twingo non è equipaggiata come le auto moderne.
Io: Cos'è? La seconda volta?Da poco il codice della strada era stato inasprito, quindi la prossima volta per $Collega_M verosimilmente sarebbe scattata la sospensione della patente.
M: Terza... credo.
Io: Quanti punti ti restano?Era meglio non toccare il tasto.
M: ...
M: Finirò rovinata, multe da pagare, corsi di recupero punti... Lavorerò solo per pagare multe...Effettivamente la guida al telefono non è l'unico problema, neanche il più grave.
Però mi viene in mente una cosa.
Pastroccio un attimo con le configurazione della sua macchina, raggiungo il menù del bluetooth ed è come immaginavo. Prendo il suo cellulare, cerco nuovo dispositivo, accoppio, confermo il codice di sicurezza. Abbinamento riuscito. Poi dal suo telefono chiamo il mio. Pochi secondi dopo nell'autovettura si diffonde il classico suono di un telefono che attende la risposta dell'altro.
$Collega_M assume un espressione mista tra l'entusiasmo di chi ha un problema in meno, il dolore di chi realizza che poteva avere qualche centone in più nel portafoglio e la rabbia di chi...
M: ARM_! Non potevi farlo prima?Apro il bauletto portaoggetti, dentro c'è il manuale d'uso e manutenzione dell'autovettura. Ovviamente ancora chiuso nel cellophane. Lo estraggo e glielo mostro.
Io: E perché non l'hai fatto tu? È la tua macchina, mica la mia.
M: E io come facevo a saperlo?
Io: Leggendo qui, è sicuramente scritto insieme a molto altro.Lei si ritrae come un vampiro alla vista di un crocifisso.
M: Mai letto.Poco dopo giungiamo a destinazione e il discorso cade. Chissà quanti segreti ancora racchiude quel misterioso manuale, che oggi sicuramente è tuttora avvolto nel suo cellophane.
Io: Lo avevo intuito.
martedì 22 ottobre 2019
h36
Veniamo contattati da un signore a cui hanno sparato al cane. Viene da un posto vicino a $contrada_abominio, luogo di inenarrabili nefandezze di cui già molte volte ho parlato. Una delle roccaforti del bracconaggio in provincia e probabilmente anche in Italia.
Diciamo al signore di raggiungerci in comando per le deposizioni, in modo partire con le indagini, e gli diamo disposizione di portare la salma del cane dal veterinario per radiografie e altri esami di rito. Ebbene sì, gli hanno sparato.
Qualche giorno dopo il signore ci raggiunge in comando e quando entra rimaniamo tutti molto sorpresi.
Ormai abbiamo un sesto senso, quasi un dono magico: riconosciamo al volo un cacciatore anche se non è in mimetica ed armato. Non so spiegarlo, ma la definizione che mi viene meglio è "faccia da tagliagole".
E lui ce l'aveva.
Che ci fa un cacciatore da noi? Per giunta di $contrada_abominio". Chiede aiuto? Mai successo prima. L'odio che nutrono per noi è qualcosa di viscerale, forse genetico. Non lo farebbero mai. Che sia una trappola?
Lì le faide tra famiglie partono per futili motivi e durano generazioni, il ricorso alla giustizia è vista come un onta, un disonore, figuriamoci ricorrere agli animalari, come ci chiamano.
Il signore inizia a spiegarci la storia. Tutto è iniziato per una contesa su una preda abbattuta, che poi è proseguito nel tempo con angherie e dispetti fino all'esecuzione del suo cane.
Perché ci racconta tutto questo? Quel genere di cose se le risolvono sempre da soli tra di loro. L'omertà regna sovrana, nessuno vede, sente o sa mai nulla, a meno che non sia minacciato di confisca delle armi e revoca della licenza; in qual caso venderebbero anche il loro migliore amico. Ma non è questa la situazione.
Il cane giustiziato è un meticcio.
Strano, i cacciatori raramente hanno meticci.
Infatti non era il cane da caccia, ma il cagnetto da compagnia della famiglia.
È difficile riuscire a spiegare la dicotomia nella mente di questa gente: hanno cani, ma a volte alcuni vengono lasciati liberi anche per casa, salgono sul divano, dormono al caldo, vengono coccolati; mentre quelli da caccia vengono segregati nel serraglio al freddo senza contatto umano se non quando "servono" per la battuta. - Come le due cose convivano e vengano considerate normali è un mistero che forse un giorno la scienza potrà spiegare -
Ed ecco perché tanta disperazione e dolore. Non gli hanno ucciso la bestia da riporto, ma il cane di famiglia. Probabilmente la cosa ha innescato dei processi nella sua mente e l'impensabile è avvenuto. Infatti è qui davanti a noi che in un racconto fiume descrive tutto ciò che sa e vede nella vallata. Molte cose non le sapevamo neanche noi, roba da far rabbrividire - o vomitare per chi non è abituato - cose che altrimenti, secondo me, non racconterebbe neanche se avesse una pistola carica puntata alla tempia.
L'epilogo, come molte altre volte, non si può raccontare.
Diciamo al signore di raggiungerci in comando per le deposizioni, in modo partire con le indagini, e gli diamo disposizione di portare la salma del cane dal veterinario per radiografie e altri esami di rito. Ebbene sì, gli hanno sparato.
Qualche giorno dopo il signore ci raggiunge in comando e quando entra rimaniamo tutti molto sorpresi.
Ormai abbiamo un sesto senso, quasi un dono magico: riconosciamo al volo un cacciatore anche se non è in mimetica ed armato. Non so spiegarlo, ma la definizione che mi viene meglio è "faccia da tagliagole".
E lui ce l'aveva.
Che ci fa un cacciatore da noi? Per giunta di $contrada_abominio". Chiede aiuto? Mai successo prima. L'odio che nutrono per noi è qualcosa di viscerale, forse genetico. Non lo farebbero mai. Che sia una trappola?
Lì le faide tra famiglie partono per futili motivi e durano generazioni, il ricorso alla giustizia è vista come un onta, un disonore, figuriamoci ricorrere agli animalari, come ci chiamano.
Il signore inizia a spiegarci la storia. Tutto è iniziato per una contesa su una preda abbattuta, che poi è proseguito nel tempo con angherie e dispetti fino all'esecuzione del suo cane.
Perché ci racconta tutto questo? Quel genere di cose se le risolvono sempre da soli tra di loro. L'omertà regna sovrana, nessuno vede, sente o sa mai nulla, a meno che non sia minacciato di confisca delle armi e revoca della licenza; in qual caso venderebbero anche il loro migliore amico. Ma non è questa la situazione.
Il cane giustiziato è un meticcio.
Strano, i cacciatori raramente hanno meticci.
Infatti non era il cane da caccia, ma il cagnetto da compagnia della famiglia.
È difficile riuscire a spiegare la dicotomia nella mente di questa gente: hanno cani, ma a volte alcuni vengono lasciati liberi anche per casa, salgono sul divano, dormono al caldo, vengono coccolati; mentre quelli da caccia vengono segregati nel serraglio al freddo senza contatto umano se non quando "servono" per la battuta. - Come le due cose convivano e vengano considerate normali è un mistero che forse un giorno la scienza potrà spiegare -
Ed ecco perché tanta disperazione e dolore. Non gli hanno ucciso la bestia da riporto, ma il cane di famiglia. Probabilmente la cosa ha innescato dei processi nella sua mente e l'impensabile è avvenuto. Infatti è qui davanti a noi che in un racconto fiume descrive tutto ciò che sa e vede nella vallata. Molte cose non le sapevamo neanche noi, roba da far rabbrividire - o vomitare per chi non è abituato - cose che altrimenti, secondo me, non racconterebbe neanche se avesse una pistola carica puntata alla tempia.
$Collega_PP: Sì, infatti, sappiamo che ci sono molti problemi di bracconaggio su dalle sue parti, che è endemico, e molto frequente...Il signore sgrana gli occhi e stupito fissa il mio collega replicando
$Cacciatore: Cooosa? No, lei non ha capito, non è frequente. Da me si va di frodo trentasei ore al giorno, cinquecento giorni l'anno. Non è frequente. Lì da me non c'è nessuno di sano.
L'epilogo, come molte altre volte, non si può raccontare.
lunedì 5 agosto 2019
lunedì 20 maggio 2019
Quanta impudenza
Ha un’agenzia di licenze caccia e intercede col questore per quelle a rischio
Nulla di nuovo nel mondo della caccia, la scorrettezza è talmente diffusa e banalizzata che neanche provano a nascondersi, talmente abituati da fare tutto alla luce del sole.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/03/ha-unagenzia-di-licenze-caccia-e-intercede-col-questore-per-quelle-a-rischio-il-caso-del-presidente-consiglio-trentino-lega/5152369/
≪Degasperi si dice molto preoccupato per il fatto che “la massima rappresentanza istituzionale dell’Autonomia regionale [del Trentino Alto Adige] abbia speso il nome del Consiglio regionale in difesa e a sostegno di soggetti ‘condannati a una pena detentiva per delitti non colposi’≫
lunedì 6 maggio 2019
In vino non veritas
Come tradizione siamo io e $CollegaM in servizio. È un gelido pomeriggio di gennaio, e da alcuni giorni la temperatura fatica supera lo zero.
Giungiamo in $località, al cospetto di due cani lasciati all'addiaccio senza un riparo degno di questa definizione. I due cani rimanevano attaccati l'uno all'altro cercando di riscaldarsi dentro una pseudobuca scavata nel terreno ghiacciato.
Fatti i rilevamenti di rito suoniamo al campanello della bidonville e, dopo un bel po' di insistenza, risponde... Un signore, che chiameremo $SC. Si aggrappa al balconcino della finestra e si affaccia. È Anziano. Con parecchio alcool in corpo. Tanto. Una sua alitata potrebbe ubriacare per risonanza la madonnina del capitello in paese.
Io e $collegaM ci voltiamo e vediamo il camper, parcheggiato. Mattoni sotto i mozzi, pneumatici accatastati li a fianco.
Non riusciamo a capire se è solo ubriaco spolpo o se fa anche finta.
Nel frattempo il cagnetto più piccolo, di una razza senza sottopelo esce dalla pseudobuca e si avvicina alla recinzione del minuscolo recinto. Accendo la telecamera per filmarlo, o almeno ci provo. Sul display compare un bel messaggio d'errore "avaria - temperatura troppo bassa".
Andiamo bene andiamo...
Decidiamo di chiedere supporto della polizia locale, se non altro per individuare dei parenti oppure eventuali tutori. Con il loro aiuto riusciamo ad avere conferma delle generalità. In realtà la segnalazione era ben circostanziata, ma una carta di identità vale molto di più.
Anche gli agenti di polizia rimangono sorpresi dalla situazione di degrado in cui versa l'area.
Nel frattempo il sole scende sotto l'orizzonte ed inizia il crepuscolo, la temperatura precipita ulteriormente. Sempre con gli agenti di polizia riusciamo a verificare la stalla annessa al fabbricato, dove la situazione invece non era neanche tanto male. C'erano cavalli e porcellini d'india.
In tutto questo $SC continua a negare l'esistenza di animali nella stalla.
Cominciamo ad avere conferma che è più furbo di quanto credessimo, l'effetto del vino cominciava a svanire.
Gli agenti di polizia si congedano, dicendo che avrebbero tentato di contattare dei parenti, loro hanno accesso all'anagrafe e allo stato di famiglia, pertanto noi procediamo a chiamare il veterinario dell'ulss.
Fortunatamente l'operatrice dell'ulss è abbastanza sveglia e ci passa immediatamente il veterinario, meno fortunatamente il veterinario non pare molto propenso a intervenire.
Passata una mezzoretta; io e $Collega_M iniziamo a valutare se procedere con un sequestro d'iniziativa o meno quando ecco arriva il furgoncino del cinovigile.
Esatto. Non voleva muoversi ed ha preferito scomodare il povero $Cinovigile. Accompagniamo quindi il nostro ospite e con le torce illuminiamo l'abominevole antro dove sono reclusi i due poveri animali. $Cinovigile estrae il cellulare.
Quindi attendiamo tutti l'arrivo della dottoressa al calduccio dentro l'automobile.
Una ventina di minuti dopo $VET si presenta con un grazioso cappottino e scarpe molto eleganti, tacco alto, poco adatte alla discarica in cui ci trovavamo. Apprendiamo che $Vet era ad una cena con amici, ecco spiegata la riluttanza e gli abiti non propriamente idonei. Vorrei anche io essere pagato per stare a cena con amici.
Nel frattempo giunge anche l'allegra famigliola di $SC, il cui genero è pareccio irritato... da $SC. Intuiamo che $SC sia un piantagrane e che il resto della famiglia ne sia stanca; io, $Collega_M e $Cinovigile cerchiamo di calmare gli animi, il genero manifesta la sua rabbia e frustrazione e $SC se la ride di gusto.
Alla fine con la figlia di $SC e $VET decidiamo di spostare i due cani nella stalla, non è la sistemazione ideale ma almeno la temperatura è accettabile, e nei giorni successivi la figlia ed il genero se li sarebbero portati a casa.
Giungiamo in $località, al cospetto di due cani lasciati all'addiaccio senza un riparo degno di questa definizione. I due cani rimanevano attaccati l'uno all'altro cercando di riscaldarsi dentro una pseudobuca scavata nel terreno ghiacciato.
Fatti i rilevamenti di rito suoniamo al campanello della bidonville e, dopo un bel po' di insistenza, risponde... Un signore, che chiameremo $SC. Si aggrappa al balconcino della finestra e si affaccia. È Anziano. Con parecchio alcool in corpo. Tanto. Una sua alitata potrebbe ubriacare per risonanza la madonnina del capitello in paese.
Io: Buongiorno! Sono l'agente $ARM_, lei è la collega $M
SC: Ewpfhvbb...
Io: Come si chiama?
SC: Mawa... Non lo so
Io: Lei non sa come si chiama?
SC: Miahwwnn... Ma non lo so
Io: C'è qualcun altro in casa?
SC: C'è... Alba... HIC!
Io: E dov'è la signora Alba?
SC: È andata via col camper... Sì, col camper...
Io e $collegaM ci voltiamo e vediamo il camper, parcheggiato. Mattoni sotto i mozzi, pneumatici accatastati li a fianco.
$M: Con quel camper?$SC mi guarda perplesso
SC: Sì
Io: Ma lei dove abita?
SC: Mawa... Non lo so
Io: Lei vive qui?
SC: Sì
IO: Quindi abita in questa casa?
SC: Ma non lo so...
$M: Qual'è il suo nome?
SC: Non lo so...
Io: Si chiama Ugo Rossi?
SC: No, sono Mario Rossi$SC squadra $Collega_M, spaventato
Io: Mario Rossi?
SC: No, sono Mario... Mario Ugo Rossi
$M: Mario Ugo Rossi?
SC: Chi te l'ha detto?
Non riusciamo a capire se è solo ubriaco spolpo o se fa anche finta.
Nel frattempo il cagnetto più piccolo, di una razza senza sottopelo esce dalla pseudobuca e si avvicina alla recinzione del minuscolo recinto. Accendo la telecamera per filmarlo, o almeno ci provo. Sul display compare un bel messaggio d'errore "avaria - temperatura troppo bassa".
$M: È suo quel cane?
SC: No... HIC
$M: E di chi è?
SC: ...Mio
Andiamo bene andiamo...
Decidiamo di chiedere supporto della polizia locale, se non altro per individuare dei parenti oppure eventuali tutori. Con il loro aiuto riusciamo ad avere conferma delle generalità. In realtà la segnalazione era ben circostanziata, ma una carta di identità vale molto di più.
Anche gli agenti di polizia rimangono sorpresi dalla situazione di degrado in cui versa l'area.
Nel frattempo il sole scende sotto l'orizzonte ed inizia il crepuscolo, la temperatura precipita ulteriormente. Sempre con gli agenti di polizia riusciamo a verificare la stalla annessa al fabbricato, dove la situazione invece non era neanche tanto male. C'erano cavalli e porcellini d'india.
In tutto questo $SC continua a negare l'esistenza di animali nella stalla.
SC: Noon ci sono ... hic... animali. Non c'è niente
Polizziotto: E quindi quello lo vediamo solo noi
SC: Sì, hic!
Cominciamo ad avere conferma che è più furbo di quanto credessimo, l'effetto del vino cominciava a svanire.
Gli agenti di polizia si congedano, dicendo che avrebbero tentato di contattare dei parenti, loro hanno accesso all'anagrafe e allo stato di famiglia, pertanto noi procediamo a chiamare il veterinario dell'ulss.
Fortunatamente l'operatrice dell'ulss è abbastanza sveglia e ci passa immediatamente il veterinario, meno fortunatamente il veterinario non pare molto propenso a intervenire.
$Vet: Ma insomma, non c'è nessuno in grado di prendersi cura di questi due cani?
Io: Guardi, c'è solo il signor $SC, e mi creda, non è in grado di prendersi cura neanche di se stesso.
$Vet: Ma è un totale inetto?
IO: Non è stato neanche capace di dirmi come si chiama o dove abita, sebbene sia all'interno della sua stessa abitazione.
$Vet: E nessun altro può fare qualcosa?
Io: Ne dubito, comunque il mio problema è che, per quello che vedo, questi due cani non supereranno la notte
Passata una mezzoretta; io e $Collega_M iniziamo a valutare se procedere con un sequestro d'iniziativa o meno quando ecco arriva il furgoncino del cinovigile.
$M: Buonasera. Cosa ci fa lei qui?
$Cinovigile: Mi ha mandato la dottoressa $Vet a vedere la situazione
Esatto. Non voleva muoversi ed ha preferito scomodare il povero $Cinovigile. Accompagniamo quindi il nostro ospite e con le torce illuminiamo l'abominevole antro dove sono reclusi i due poveri animali. $Cinovigile estrae il cellulare.
$Cinovigile: Dottoressa ... Sì, è meglio se viene anche lei. Sì ... Davvero, la sua presenza è necessaria.
Quindi attendiamo tutti l'arrivo della dottoressa al calduccio dentro l'automobile.
Una ventina di minuti dopo $VET si presenta con un grazioso cappottino e scarpe molto eleganti, tacco alto, poco adatte alla discarica in cui ci trovavamo. Apprendiamo che $Vet era ad una cena con amici, ecco spiegata la riluttanza e gli abiti non propriamente idonei. Vorrei anche io essere pagato per stare a cena con amici.
Nel frattempo giunge anche l'allegra famigliola di $SC, il cui genero è pareccio irritato... da $SC. Intuiamo che $SC sia un piantagrane e che il resto della famiglia ne sia stanca; io, $Collega_M e $Cinovigile cerchiamo di calmare gli animi, il genero manifesta la sua rabbia e frustrazione e $SC se la ride di gusto.
Alla fine con la figlia di $SC e $VET decidiamo di spostare i due cani nella stalla, non è la sistemazione ideale ma almeno la temperatura è accettabile, e nei giorni successivi la figlia ed il genero se li sarebbero portati a casa.
lunedì 15 aprile 2019
Ortensie, archetti ed un sacco di guai
Collega_PP racconta
$contrada_abominio. Giunge segnalazione di un simpatico vecchietto che come hobby in un grande giardino coltiva ortensie e piazza archetti in mezzo alle stesse.
$contrada_abominio. Giunge segnalazione di un simpatico vecchietto che come hobby in un grande giardino coltiva ortensie e piazza archetti in mezzo alle stesse.
Per chi non lo sapesse l'archetto è uno dei tanti strumenti con cui i veri amanti della natura™ si prendono cura degli animali; in particolare si tratta di una specie di piccola tagliola che scatta quando un uccellino si posa sopra spezzandogli le zampe ed intrappolandolo. La povera creatura in genere rimane a penzolare per ore, fino a quando la morte non sopraggiunge per sete o dolore.
Queste attività criminali sono molto diffuse e redditizie, specialmente in zona, servono per rifornire i ristoranti che propongono il famoso "spiedo de oseo", piatto così ricercato e ben pagato da giustificare il rischio per il ristoratore di vedere sospesa la licenza per qualche settimana. In caso di recidiva molto di più.
$Caponucleo suona al citofono del vecchio bracconiere e si qualifica. L'ottuagenario reagisce in modo abbastanza prevedibile; dopotutto il malvagio $caponucleo, dispensatore di morte, pestilenze e altre cattive cose è alla sua porta, chissà cosa vorrà fargli. Rubargli l'anima? Portarlo con sé negli inferi? O peggio sequestrargli uccelli e fucili? Infatti l'arzillo vecchietto si barrica in casa adducendo come scusa che non si fida e che in giro c'è tanta brutta gente, poi si dedica all'unica cosa che può tentare: sbarazzarsi del bottino. Per questa ragione $collega_PP e $collega_RP si erano nascosti in punti strategici in modo da vedere le sue mosse, così da castigarlo a dovere.
Visto che il vegliardo non vuol sentir ragioni si decide di chiamare in supporto i colleghi dell'arma, i quali giungono in tre.
Anche i carabinieri non ottengo successo nel far ragionare il vecchio, che continua a fare il finto tonto, ma purtroppo per lui gli sono capitati i carabinieri sbagliati.
Carabiniere1: Come non sa chi siamo?La conversazione è andata avanti più del necessario, irritando particolarmente $caponucleo ed i carabinieri. Nel frattempo anche $collega_PP e $collega_RP li raggiungono. Il vecchio vedendo aumentare il numero di assedianti decide di chiamare in soccorso il genero, il quale poco saggiamente contribuisce al giramento di palle collettivo.
Ottuagenario: Nono e non mi fido
Carabiniere2: Vede? Distintivo, divisa, macchina con lampeggianti e scritta "CARABINIERI"…
Ottuagenario: Non mi interessa, io non vi conosco, non apro
Carabiniere3: Sì che ci conosce, lei è venuto giusto qualche giorno fa per il rinnovo del porto d'armi, lo ha dato in mano proprio a me!
Ottuagenario: Comunque non apro
Con sommo dispiace del vecchio e del genero alla fine i carabinieri decidono di entrare comunque con le guardie al seguito, ognuno per la sua competenza.
Gli archetti ed un sensibile numero di volatili protetti, congelati e non, vengono trovati giusto al di là della recinzione di proprietà, patetico tentativo di addossare la colpa al vicino di casa, mentre i carabinieri portano via un discreto numero di fucili e munizioni.
Chiaccherando con i carabinieri al termine apprendiamo con soddisfazione che hanno intenzione di revocare la licenza di porto d'armi, di uno così non si fidano neanche un po'
lunedì 11 marzo 2019
lunedì 25 febbraio 2019
The Adama Maneuver
Come ogni anno l'assicurazione RC Auto scade, e giunge il triste momento di stipularne una nuova, pertanto decido di leggermi con cura condizioni contrattuali ed esclusioni.
Illuminante.
Ma fin qui niente di eclatante, tutte cose che effettivamente si possono incontrare sebbene io non comprenda bene che correlazione abbiano con l' assicurazione per la semplice responsabilità civile.
Il meglio viene dopo
Infine, la chicca
Illuminante.
- Le assicurazioni non coprono i danni provocati da guerre, scioperi, sommosse e tumulti popolari.
- Non sono altresì coperti i danni dovuti a terremoti e fenomeni atmosferici aventi caratteristiche di calamità naturali.
Ma fin qui niente di eclatante, tutte cose che effettivamente si possono incontrare sebbene io non comprenda bene che correlazione abbiano con l' assicurazione per la semplice responsabilità civile.
Il meglio viene dopo
- L'assicurazione non copre i danni provocati direttamente o indirettamente da processi di fissione, fusione o transmutazione del nucleo atomico, siano essi di origine naturale o artificiale.
Infine, la chicca
- Non sono coperti i danni derivanti da impatto con vascelli orbitanti o parte di essi.
lunedì 4 febbraio 2019
Il più buono
È una piacevole mattina di inizio autunno. Siamo comandati nella bassa provincia per controlli di caccia. In genere in quelle zone sono tutti abbastanza bravi, nel senso che i furbi non mancano però si tratta solitamente di violazioni amministrative e problemi con i richiami. Ecco, c'è sempre quello che sfora il carniere, ma probabilmente è un "must"; se non tornano a casa con qualche uccello in più la giornata non può dirsi completa completa.
Raggiunto l'ennesimo capanno iniziamo il balletto dei controlli e delle verifiche. Verificando le generalità noto che il cacciatore non è della zona, risiede a $wild, località rinomata perchè il bracconaggio è endemico e la forestale, quando ci va deve organizzarsi bene e stare attenta; non sono per nulla i benvenuti. C'è anche da dire che la natura lì è decisamente ricca e i cacciatori locali non hanno ragione di andare altrove.
E questo riassume tutto.
Raggiunto l'ennesimo capanno iniziamo il balletto dei controlli e delle verifiche. Verificando le generalità noto che il cacciatore non è della zona, risiede a $wild, località rinomata perchè il bracconaggio è endemico e la forestale, quando ci va deve organizzarsi bene e stare attenta; non sono per nulla i benvenuti. C'è anche da dire che la natura lì è decisamente ricca e i cacciatori locali non hanno ragione di andare altrove.
Io: Signor $Gianni, per curiosità, vedo che lei non è di qui.Il cacciatore mi guarda di taglio, perplesso.
$cacciatore: Sì, infatti, è un bel po' di strada.
Io: E perchè non resta su dalle sue parti? Sono bei posticini.
$cacciatore: Ma te sai com'è la situazione lassù?
Io: Sì, so che dalle sue parti i compari suoi sono... diciamo... particolarmente esuberanti ed entusiasti.
$cacciatore: El pì bon ga le reti
E questo riassume tutto.
venerdì 25 gennaio 2019
martedì 15 gennaio 2019
La Banda Bassotti
CACCIA, EMENDAMENTI DELLA LEGA AL DECRETO SEMPLIFICAZIONI PER STRAVOLGERE LA LEGGE NAZIONALE
SULLA TUTELA DELLA FAUNA
Le associazioni: "Irresponsabilità istituzionale e gravità estrema.
Bocciare subito le proposte come inammissibili".
"Uno
stravolgimento della legge nazionale 157/1992 sulla tutela della fauna e
la riapertura di contenziosi europei, risolti dopo anni di lavoro e
condanne della Corte di Giustizia: a questo porterebbero gli emendamenti
al Decreto Semplificazioni. Bocciarli subito come inammissibili e
mettere al sicuro la tutela della fauna".
Lo dichiarano le associazioni Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf Italia
a proposito degli emendamenti presentati da alcuni senatori leghisti al
decreto sulla Semplificazione per le imprese, in discussione in questi
giorni al Senato della Repubblica.
"Gli emendamenti permetterebbero di autorizzare con legge regionale la caccia in deroga a specie non cacciabili e la cattura degli uccelli a fini di richiamo vivo, vietata dalla direttiva comunitaria. I pareri sui calendari venatori passerebbero dall'Ispra, l'autorità scientifica nazionale, agli osservatori regionali,
con la conseguenza formale che le regioni si darebbero il via libera da
sole e la conseguenza sostanziale di calendari venatori più permissivi e
stagioni di caccia più lunghe. Verrebbe raggirata la norma nazionale di
annotazione immediata dei capi abbattuti (la stessa
modifica che il Governo solo un mese fa ha invece ritenuto
incostituzionale per una norma regionale), essenziale per evitare gli
abbattimenti oltre i limiti consentiti. La caccia di controllo verrebbe affidata ai cacciatori, riattivando un circolo vizioso che va invece definitivamente spezzato. Sarebbero ripristinate le vecchie riserve di caccia a scopo di lucro,
a differenza delle attuali aziende faunistico-venatorie, in cui oggi
non si può guadagnare abbattendo uccelli migratori, che sono patrimonio
internazionale".
"Questo
ed altro, negli emendamenti presentati dai senatori leghisti, con il
solito detestabile trucco di tentare l'assalto alle tutele degli animali
selvatici utilizzando provvedimenti che nulla vi hanno a che vedere.
Più che semplificare, le proposte determinerebbero un vero e proprio caos gestionale, esattamente il contrario di quanto si prefigge il decreto in oggetto.
"Non solo: va considerato che ai gravi danni che verrebbero inferti agli animali selvatici si aggiungerebbe la riapertura di contenziosi con l'Unione europea
che negli anni scorsi hanno portato a inchieste, procedure di
infrazione e condanne italiane da parte della Corte di Giustizia e hanno
trovato soluzione solo dopo un lungo e faticoso lavoro, durato anni,
dei governi, del Parlamento e delle stesse associazioni.
"A questa azione così clamorosamente irresponsabile è dunque necessario che il Governo e lo stesso Parlamento rispondano con fermezza e rapidità,
ciascuno per proprio conto, a cominciare dalla dichiarazione della loro
chiara e completa inammissibilità, e mettano politicamente al sicuro la
tutela della fauna selvatica, togliendola dalle mani di chi la
distrugge abitualmente".
Ufficio Fauna Selvatica
lunedì 14 gennaio 2019
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