venerdì 19 ottobre 2012

La piaga del bracconaggio

Circa un anno fa l'allora assessore alla caccia Spigolon (ebbene si, avevamo un assessorato alla caccia), affermava che il bracconaggio praticamente non esiste. Ora sparisce la provincia, sparisce lui, e compaiono interessanti chicche, in questo caso sul Giornale di Vicenza.

La piaga del bracconaggio
In un anno 100 verbali

Bracconaggio molto diffuso in vallata, al punto da diventare una piaga. Lo confermano i risultati delle verifiche della polizia provinciale.
Gli agenti del comando di Vicenza, con pattuglie che controllano la Valle dell´Agno, hanno comminato un centinaio di verbali penali negli ultimi 12 mesi.
I reati principali sono uccellagione con rete, cattura con l´utilizzo di vischio, uso di archetti, trappole a scatto, gabbie a scatto e abbattimento di specie protette. Nell´area valdagnese, la zona maggiormente frequantata dai bracconieri sembra essere quella di Castelvecchio, da cui si sale verso Marana. È questo il luogo dell´ultimo blitz compiuto a Malga Rialto. L´area è caratterizzata dal passaggio di uccelli migratori come tutta la fascia montana che si estende fino ai Castiglieri, in direzione di Recoaro Mille.
I controlli delle pattuglie della polizia provinciale proseguiranno anche nei prossimi mesi, anche dopo il termine della stagione venatoria per bloccare l´attività irregolare di cacciatori che non rispettano le regole e che, con il loro comportamento, fanno sfigurare tutta la categoria.
Intanto proseguono le indagini, per risalire all´ultimo appartenente del quintetto trovato in azione l´altra mattina all´alba a Croce di Rialto: si era dato alla fuga, alla vista degli agenti e di lui per il momento si sono perse le tracce. Potrebbero esserci risvolti a breve.L.C.

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