Sabato mattina con un manipolo di guardie abbiamo assalito il cuore del
bracconaggio, la zona che da monte Faldo attraverso i Sette Roccoli va a Castelvecchio, una località fino a qualche anno fa infestata da
bracconieri senza scrupoli, dove ben pochi si azzardavano a controllare.
Noi temerari nella notte ci siamo mimetizzati nei cespugli a pochi metri dagli
appostamenti. I bracconieri cacciatori hanno cominciato ad
arrivare quando ancora era buio, con i loro fuoristrada, a decine, cani ed armi, noi acquattati ed
immobili a pochi metri da loro, sapevamo di correre qualche rischio, nei
momenti in cui caricavano le armi con quel rumore sinistro a pochi
passi, un piccolo brivido ci ha percorso la schiena, nonostante non
fossimo le prede.
Alle prime luci dell'alba si è udito un incredibile
e soave miscuglio di canti, erano i migratori che si tenevano in contatto
volando, pispole, fringuelli, peppole, lucherini... un fiume appena
percettibile di musica...
Poi a pochi passi ma anche da lontano è cominciato il sinistro crepitio
delle armi.
Durante l'appostamento abbiamo potuto assistere
alla tecnica usata dai bracconieri, che abbattevano gli uccelli protetti
ma non li raccoglievano. In questo modo, in caso di controllo,
avrebbero potuto affermare di non essere loro i responsabili. Ad ogni fringuello che cadeva a terra colpito
dai proiettili, c'era un altro cacciatore che a voce dava la posizione
della caduta.
Erano le sette meno un quarto circa, ed è li che uno dei
bracconieri che aveva sparato a un fringuello si è avvicinato fino a due
metri dal un nostro appostamento.
Quando ha alzato gli occhi si è trovato
davanti la guardia, a meno di due metri che gli intimava CONTROLLO,
scarichi l'arma, mi dia i documenti, al bracconiere è venuto un mezzo
infarto, ed è rimasto sotto shock per alcuni istanti. Poi abbiamo cominciato
il balletto dei controlli.
Il tipo come altri è stato sanzionato per avere abbattuto specie
protette.
Poi spostandoci abbiamo incrociato un'altra squadra che è partita in avanscoperta partendo alla volta dei Sette Roccoli, creando non poche
preoccupazioni tra i cacciatori.
Hanno camminato lungo buona parte del crinale facendo capire che altre
squadre sarebbero arrivate dopo.
Per ultimo abbiamo trovato un giovane cacciatore di $località che aveva
abbattuto oltre a quattro fringuelli e una peppola, ben cinque
Lucherini, specie particolarmente protetta, l'abbiamo trascinato in
caserma dei carabinieri per le operazioni di rito.
Ora i bracconieri non si sentono più sicuri, in ogni momento dal bosco
può uscire uno di noi, potremmo essere dovunque visto che siamo in tanti, un'ottantina circa,
pronti ad uscire dal buio per mangiarceli...
Questa battaglia va vinta lottando con decisione e con tutti i mezzi a
nostra disposizione, è una battaglia impari. Ma la scaltrezza e
l'intelligenza sono dalla nostra parte.
io li avrei giustiziati li sul posto...
RispondiEliminanon ne avrei raccolto i cadaveri ma avrei chiamato lupi e cinghiali...
e quello che avanzava ingrassava la terra.
tanto è gente dannosa, pervertiti come i pedofili, frustrati come gli stupratori, cornuti come tutti i violenti.
Il problema non è tanto quello che sarebbe giusto fargli, ma ciò che non gli sarà fatto. Cioè togliergli definitivamente il fucile. Probabilmente in questi giorni sono di nuovo all'opera.
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