venerdì 21 settembre 2012

Torneranno le torrette e proseguirà la strage degli uccellini

Ieri è comparsa una magnifica lettera sul giornale di Vicenza, sul tema delle altane da caccia non a norma che tanto terrorizza i cacciatori del vicentino.


«Torneranno le torrette e proseguirà la strage degli uccellini»

Ho avuto modo di passeggiare sulle colline di Schio e di Thiene nel mese di Agosto e questi posti, che conoscevo fin da bambina, mi sono sembrati più belli che mai: quei prati e quei boschi non mi erano mai sembrati così piacevoli e rilassanti. Non ho capito subito quale fosse la novità, perché quello che avevo intorno erano le solite cose che conoscevo da sempre: erba, foglie, rami e tronchi d´albero.
Poi ho capito che la differenza la faceva quello che non c´era più: le “torrette”ed i casotti per la caccia.
Mi sono accorta in quel momento della sensazione insopportabile che quelle cose orrende mi avevano sempre causato, senza magari che me ne accorgessi coscientemente.
Per una vita intera avevo visto le sommità dei nostri monti ridotte ad un campo di battaglia contro gli uccellini, non solo nei mesi del massacro, ma anche per tutto il resto dell´anno.
Torrette alte più di venti metri, che avevo paura ci cadessero addosso (adesso mi hanno spiegato che ogni tanto cadevano davvero) mi costringevano a spiegare ai miei figli piccoli chi fossero quelle persone che dedicavano tanti sforzi e tanto tempo per sparare agli uccellini: i bambini mi chiedevano perché qualcuno volesse uccidere ad ogni costo gli uccellini che sono così belli e non fanno male a nessuno e io ovviamente non sapevo cosa rispondere.
Mi accorgo solo adesso che quel teatro di guerra mi condizionava in tutte le mie passeggiate, sia d´estate che d´inverno, togliendomi la serenità che cercavo in quei posti: anche in piena estate mi veniva in mente la sparatoria ininterrotta che c´è in autunno ed in inverno e come venivamo trattati quando ci avvicinavamo troppo agli appostamenti.
Ho saputo che sono stati levati perché adesso ci si è accorti di colpo che non avevano mai avuto nessun tipo di autorizzazione, e mi è venuto da ridere pensando al fatto che a casa nostra non ci hanno lasciato costruire nemmeno la tettoia per la legna che ci serve d´inverno nel caminetto.
Nei giorni scorsi però ho saputo che la Regione Veneto, che avevo già capito essere sempre al servizio dei cacciatori, ha fatto una legge che dice che per costruire quelle strutture non servirà più alcun permesso, e quindi adesso mi aspetto che ritornino quelle cose che ci rovinavano le passeggiate, magari anche più grandi e più numerose di prima, e allora non rido più.
Difatti la prima preoccupazione per gli amministratori della regione non è tanto la crisi economica, le aziende che chiudono, la gente che non lavora. I veri problemi sono le torrette da caccia, e come fare in modo che i poveri cacciatori possano costruirle indisturbati senza preoccuparsi di tutte quelle fastidiose incombenze burocratiche che in vece gli altri cittadini devono seguire.
Poi c'è la caccia in deroga, perché sennò i poveri cacciatori rischiano di non riuscire a fare carniere. Ma questa è un'altra (squallida) storia.

1 commento:

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