martedì 30 ottobre 2012

Operazione Faldo tonante

lucherino
Sabato mattina con un manipolo di guardie abbiamo assalito il cuore del bracconaggio, la zona che da monte Faldo attraverso i Sette Roccoli va a Castelvecchio, una località fino a qualche anno fa infestata da bracconieri senza scrupoli, dove ben pochi si azzardavano a controllare.

Noi temerari nella notte ci siamo mimetizzati nei cespugli a pochi metri dagli appostamenti. I bracconieri cacciatori hanno cominciato ad arrivare quando ancora era buio, con i loro fuoristrada, a decine, cani ed armi, noi acquattati ed immobili a pochi metri da loro, sapevamo di correre qualche rischio, nei momenti in cui caricavano le armi con quel rumore sinistro a pochi passi, un piccolo brivido ci ha percorso la schiena, nonostante non fossimo le prede.

Alle prime luci dell'alba si è udito un incredibile e soave miscuglio di canti, erano i migratori che si tenevano in contatto volando, pispole, fringuelli, peppole, lucherini... un fiume appena percettibile di musica...

Poi a pochi passi ma anche da lontano è cominciato il sinistro crepitio delle armi.

Durante l'appostamento abbiamo potuto assistere alla tecnica usata dai bracconieri, che abbattevano gli uccelli protetti ma non li raccoglievano. In questo modo, in caso di controllo, avrebbero potuto affermare di non essere loro i responsabili. Ad ogni fringuello che cadeva a terra colpito dai proiettili, c'era un altro cacciatore che a voce dava la posizione della caduta.

Erano le sette meno un quarto circa, ed è li che uno dei bracconieri che aveva sparato a un fringuello si è avvicinato fino a due metri dal un nostro appostamento.
Quando ha alzato gli occhi si è trovato davanti la guardia, a meno di due metri che gli intimava CONTROLLO, scarichi l'arma, mi dia i documenti, al bracconiere è venuto un mezzo infarto, ed è rimasto sotto shock per alcuni istanti. Poi abbiamo cominciato il balletto dei controlli.

Il tipo come altri è stato sanzionato per avere abbattuto specie protette.
Poi spostandoci abbiamo incrociato un'altra squadra che è partita in avanscoperta partendo alla volta dei Sette Roccoli, creando non poche preoccupazioni tra i cacciatori.

Hanno camminato lungo buona parte del crinale facendo capire che altre squadre sarebbero arrivate dopo.

Per ultimo abbiamo trovato un giovane cacciatore di $località che aveva abbattuto oltre a quattro fringuelli e una peppola, ben cinque Lucherini, specie particolarmente protetta, l'abbiamo trascinato in caserma dei carabinieri per le operazioni di rito.

fringillidi abbattuti
Ora i bracconieri non si sentono più sicuri, in ogni momento dal bosco può uscire uno di noi, potremmo essere dovunque visto che siamo in tanti, un'ottantina circa, pronti ad uscire dal buio per mangiarceli...

Questa battaglia va vinta lottando con decisione e con tutti i mezzi a nostra disposizione, è una battaglia impari. Ma la scaltrezza e l'intelligenza sono dalla nostra parte.

giovedì 25 ottobre 2012

L'albo pretorio di Moebius

Tempo fa andai in comune per chiedere una copia di una delibera.

Scoprii così che l'albo pretorio cartaceo non esiste più, c'è solo quello digitale.
Siccome la delibera dopo 15 giorni viene tolta, per poterla vedere dovetti fare una richiesta di accesso agli atti. Però nella richiesta quelli dell'URP avrebbero preferito il numero di registro anziché il nome della delibera. Numero che si sarebbe potuto ottenere facilmente se fosse consultabile un archivio dell'albo pretorio, invece una volta scaduti i documenti vengono disatomizzati, rendendo così difficile sia trovarli, sia trovare le informazioni necessarie a trovarli.

Fatto notare l'anello di Moebius i presenti (impiegata URP e usciere) hanno convenuto che effettivamente un archivio storico online sarebbe utile.

Rimasi qualche minuto a cercare la telecamera, perchè ero seriamente convinto si trattasse di una candid camera. La delibera dovrò andarla a prendere in futuro, dopo che l'avranno trovata, perchè ovviamente mandarla per mail o lettera è pura fantascienza.

Digitalizzazione, ovvero "come aumentare la quantità di carta e di tempo perso".

lunedì 22 ottobre 2012

Lo sfogo dei cacciatori

Breve riassunto delle puntate precedenti
Cosa abbiamo combinato di bello negli ultimi mesi?
  • Segnalazione degli appostamenti venatori abusivi (torrette e altane)
  • Avvio della class-action per il rimborso della servitù venatoria
  • Blocco parziale e temporaneo del calendario venatorio
  • Per ora nessuna caccia in deroga ("cosa significa che il fringuello è protetto? Io ho una tradizione da rispettare sai?" - tipico cacciatore)
  • Da oggi l'abbattimento anche di un solo fringuello o peppola è un penale (prima fino a 5 era un semplice amministrativo)
Moltissimo del merito deve andare anche all'onorevole Zanoni, le cui campagne si sono dimostrate incredibilmente efficaci, tanto da minare un caposaldo del Veneto e della Lombardia, la caccia in deroga.
Tutto questo ha generato molta preoccupazione ed insicurezza tra i seguaci di diana, e i risultati cominciano a vedersi.

La cosa più divertente è che Zanoni non fa altro che chiedere il rispetto delle normative vigenti. A ulteriore prova di quanto marcio giri attorno al mondo venatorio e di chi lo spalleggia.



La peggior stagione venatoria di tutti i tempi...

venerdì 19 ottobre 2012

La piaga del bracconaggio

Circa un anno fa l'allora assessore alla caccia Spigolon (ebbene si, avevamo un assessorato alla caccia), affermava che il bracconaggio praticamente non esiste. Ora sparisce la provincia, sparisce lui, e compaiono interessanti chicche, in questo caso sul Giornale di Vicenza.

La piaga del bracconaggio
In un anno 100 verbali

Bracconaggio molto diffuso in vallata, al punto da diventare una piaga. Lo confermano i risultati delle verifiche della polizia provinciale.
Gli agenti del comando di Vicenza, con pattuglie che controllano la Valle dell´Agno, hanno comminato un centinaio di verbali penali negli ultimi 12 mesi.
I reati principali sono uccellagione con rete, cattura con l´utilizzo di vischio, uso di archetti, trappole a scatto, gabbie a scatto e abbattimento di specie protette. Nell´area valdagnese, la zona maggiormente frequantata dai bracconieri sembra essere quella di Castelvecchio, da cui si sale verso Marana. È questo il luogo dell´ultimo blitz compiuto a Malga Rialto. L´area è caratterizzata dal passaggio di uccelli migratori come tutta la fascia montana che si estende fino ai Castiglieri, in direzione di Recoaro Mille.
I controlli delle pattuglie della polizia provinciale proseguiranno anche nei prossimi mesi, anche dopo il termine della stagione venatoria per bloccare l´attività irregolare di cacciatori che non rispettano le regole e che, con il loro comportamento, fanno sfigurare tutta la categoria.
Intanto proseguono le indagini, per risalire all´ultimo appartenente del quintetto trovato in azione l´altra mattina all´alba a Croce di Rialto: si era dato alla fuga, alla vista degli agenti e di lui per il momento si sono perse le tracce. Potrebbero esserci risvolti a breve.L.C.

giovedì 18 ottobre 2012

SOS caccia

Quasi giornalmente sul Giornale di Vicenza compaiono lettere incentrate sulla caccia. Da un lato abbiamo i cacciatori, che si lamentano delle ingiustizie e delle vessazioni che subiscono (povere stelle, sono addirittura chiamati a rispondere delle loro azioni - e a rispettare la legge - orrore!), e dall'altra gli animal-ambientalisti, che presentano la caccia nel modo che qualunque non-cacciatore percepisce.

«Ormai tutti ci danno addosso»


Leggo un continuo accanimento della società contro noi cacciatori. Noi cacciatori che non abbiamo più certezze. Noi cacciatori che scegliamo il contatto con la natura, il piacere di cibarsi in compagnia di ciò che cacciamo, le giornate imprevedibili all´aria aperta, il mantenimento dei nostri amici a 4 zampe, l´allevamento dei richiami vivi.

Noi cacciatori teniamo in piedi un settore di nicchia, paghiamo le tasse, lavoriamo accudendo l´ambiente e gli animali, cercando avere un habitat migliore per la stagione venatoria successiva. Eppure tutti ci danno contro.

I vari Tar, Consiglio di Stato non ci danno tregua. Chiediamo troppo ai nostri politici di attivarsi per iniziare a darci certezze?

Chiediamo troppo alle Nostre associazioni venatorie di battere i pugni sulle tavole romane per far valere i nostri diritti?

Insomma, tutti vogliono far di tutto affinchè noi ce la leviamo dall´ Italia e portiamo il nostro turismo venatorio in altri stati, dove il cacciatore è accolto a braccia aperte. Muoviamoci e iniziamo a mettere le nostre ragioni e i nostri diritti sui tavoli, cercando perché no un confronto costruttivo con il mondo contrario a noi. Buona caccia.

Riccardo Cariolato

Spesso però si può notare nelle lettere dei seguaci di diana un'impostazione tipica di chi non sa bene come difendersi, e cioè lo sminuire l'interlocutore, in modo da sminuire anche le tesi che esso presenta. Ecco il tipico caso.

«Sensibili agli uccellini, ma poi si compra carne»


Ho la certezza che questa lettera potrà urtare la sensibilità a senso unico della signora Angela Rigon, che si sente oppressa dalle torrette costruite dai cacciatori per la caccia ai colombacci. Ammiro la sua sensibilità verso gli uccellini (il solo nominarli genera tenerezza, ....ini fa rima con poverini): le chiedo se la stessa sensibilità la pervade anche di fronte al banco frigo del supermarket dove si trova la carne. Cara signora Angela, se lei si fosse dichiarata vegetariana o vegana avrei capito la sua contrarietà a chi è cacciatore e che nell'esercizio della caccia uccide gli uccellini (in senso generale ). I cacciatori fanno personalmente ciò che lei, e la maggioranza delle persone delega agli altri, cioè uccisione degli animali per alimentazione umana. E allora gli uccellini sono piccoli e fanno tenerezza e compassione, ma i polli, faraone, anitre, quaglie, conigli e tutte le altre carni di bovini fatte a fettine, dentro le vaschette di polistirolo perché non scuscitano in lei la stessa tenerezza degli uccellini uccisi dai cacciatori?

Vede, essere contro la caccia per la moda del momento e poi mangiare carne di animali, ma uccisi da altri, non credo si possa definire coerenza: questo è solo uno dei tanti modi per essere anticaccia e basta.

Attilio Lunardi
Quinto Vicentino

Ed ecco le risposte, a mio parere di tutt'altro livello.

«Spero si levi forte lo voce di chi vuole abolirla»


Penso che il signor Lunardi viva in un mondo tutto suo, fatto di allegria e spensieratezza, ma forse qualche volta dovrebbe anche fare un esame di coscienza su cosa la sua generazione lascerà al futuro dei propri figli e dei propri nipoti. Il discorso che l´anticaccia sia una moda fa sorridere amaramente.

La caccia deturpa, depaupera e disturba, è fonte di conflittualità sociale, inquinamento (piombo, cartucce, sporcizie varie) e, soprattutto, pretende e non ringrazia nessuno, specie quei cittadini che la considerano una pratica senza nessun senso, se non quello di arrecare danno collettivo.

Consideriamo quei poveri uccelli che devono affrontare emigrazioni di migliaia di chilometri per sopravvivere e riprodursi, o gli animali del bosco che devono affrontare le insidie della rigidità dell´inverno, e questi che gli sparano addosso... magari con fucili a ripetizione, così non hanno scampo.

Perchè il cittadino “normale” (in tutti i sensi) non può godersi questa fauna viva e vegeta nei loro habitat, solo perchè alcuni hanno voglia di divertirsi? E la chiamano anche sport.

Eppoi la caccia è anche frodo: basta farsi raccontare da qualche amico sul classico spiedo di uccelli per rendersi conto che tra le vittime ci sono numerosi esemplari di specie protette, sbandierati pure con orgoglio; oppure ragionare sul fatto che cacciatori di una certa età non siano in grado di distinguere una specie da un´altra (mi ha confidato un cacciatore trentenne che non ci riesce neanche lui).

Spero vivamente che si elevi sempre più forte la voce dell´abolizione.

Nico Cacciari

«Due differenze abissali nei paragoni»


Vorrei rispondere al signor Attilio Lunardi, anche se a dire il vero la miglior risposta a cotanta affermazione sarebbe sicuramente il silenzio. Pur essendo daccordo sul fatto di non comperare carne al supermercato o in altro luogo per il fatto di tutelare la vita degli animali in senso generale (i quali oltre a essere detenuti in allevamenti intensivi sono sottoposti a trattamenti fisico/psichici ignobili, e sono sistematicamente trattati anche con terapie farmacologiche quotidiane che ne modificano e “infettano” la qualità e la struttura della carne stessa) non vedo il nesso tra essere contro la caccia e per forza essere vegetariani o vegani.

Due cose ne determinano la sostanziale differenza. Primo. Gli animali abbattuti nell´attività venatoria sono di fatto proprietà esclusiva dello Stato italiano e quindi una minima parte di ognuno di essi appartiene anche a coloro che sono contro la caccia: le garantisco, signor Lunardi che questa parte di popolazione è di gran lunga superiore ai pochi favorevoli al suo hobby. Secondo. Il Veneto, visto che questo è il territorio sul quale ci stiamo confrontando, da anni acconsente con leggi illegittime per quanto riguarda le direttive comunitarie sulla tutela dei “uccellini” in via di estinzione, permette a voi “pochi eletti” di disporre della vita e l´esistenza di tali creature con la “caccia in deroga”.

Visto che tutto questo è in contrasto con la volontà della stragrande maggioranza della gente comune, mi permetterà di dirle che tra i due paragoni - mangiare carne o cacciare specie in via di estinzione - la differenza è quanto meno abissale. Nel momento in cui la maggioranza della gente comincerà ad essere contro gli allevamenti dei bovini, ovini, eccetera allora si potrà cominciare a pensare e “combattere” in senso più vegetariano o vegano. Per il momento, signor Lunardi, vediamo di riuscire a farvi deporre le armi ed essere un po´ più persone rispettosi dei doni che Madre Natura ci fa. Per giustificare la vostra passione non c´è bisogno, come lei fa, di arrampicarsi sugli specchi.

Luciano Lorenzi

venerdì 12 ottobre 2012

Mach 0,5

In macchina con collegaM, guardando le statistiche del navigatore satellitare

Da oggi nessuno potrà più dirci che siamo lenti...

mercoledì 10 ottobre 2012

Ecocentro

Un giorno, in passeggiata con Kira.
Lei si fionda dentro un campo di mais e se ne esce con una pannocchia in bocca, torna sulla strada e tutta felice inizia a sgranarsela.

Una signora assiste a tutta la scena, guarda il cane e poi guarda me, con sguardo interrogativo.

Prima che apra bocca io le dico:

Io: "Signora, gli do da mangiare al cane, giuro!"
Lei: "Si si, vedo che non è deperita, ma... Non avevo mai visto una scena del genere..."

lunedì 8 ottobre 2012

Selezione naturale

Mangiando una pizza con una mia amica...

A: "Senti ARM_, se rimanesse incastrata la fetta di pane nella macchinetta per fare i tost, useresti la forchetta per tirarla fuori?"
Io: "Beh, prima la staccherei dalla corrente, vorrei evitare di rimanerci"

Lei rimugina un attimo

Io: "Perchè me lo chiedi?"
A: "Perchè una volta l'ho fatto"
Io: "Brava volpe, e fammi indovinare, non avei staccato la corrente..."
A: "No, anzi, l'avevo attaccata. Dentro non si vedeva niente, e allora l'ho riacceso così si è accesa anche la lampadina che ha dentro."
Io: "E lo sai che hai rischiato grosso"
A: "Si, infatti come ho messo la forchetta ha fatto un botto ed è saltata la corrente, poi mia mamma è arrivata e quando mi ha visto mi ha dato tanta carne..."
Io: "E ha fatto bene. Potevi saltare te."
A: "Ma io non lo sapevo!"
Io: "Ma come fai a non pensare che mettendo un pezzo di metallo dentro a un aggeggio che va a corrente rischi il cortocircuito?"

Lei rimugina ancora

A: "Si, ma se una persona non lo sa?"
Io: "Come per molte altre cose, selezione naturale!"

Lei ritorna pensierosa e allora provo a indorare un po' la pillola

Io: "Dai, non è gravissimo. Quanti anni avevi?"
A: "È successo la settimana scorsa...."

venerdì 5 ottobre 2012

il giusto rapporto uomo – animale 3/3

E il puma spiega come in realta' gli animali nati e cresciuti vicino all'uomo, non cerchino una giungla che non hanno mai conosciuto, ma semplicemente di esistere, cosa possibile proprio grazie all'allevamento, al circo, allo zoo, che gli animalisti dipingono sempre solo come maltrattamento. "Stai attento Umano, se come me ami i tuoi cuccioli! – avverte la tigre - Umani come Te, che si chiamano animalisti, vogliono togliere ai Tuoi cuccioli il diritto di conoscere dal vivo i miei cuccioli! Ai miei, di nascere e quindi di esistere!..."
Io non ho ancora i miei cuccioli, ma uno dei desideri della mia vita è crescere qualche piccolo debito venticinquennale. E sicuramente lo amerò. Sentiamo cosa dice la tigre. 
 
Io vorrei togliere al mio cucciolo il diritto di vedere un cucciolo di un altra specie?
Non ci avevo mai pensato.
In effetti non mi risulta che questo sia un diritto, o almeno, che i sappia non sta scritto da nessuna parte. E poi perchè vorrei far vedere dal vivo al mio cucciolo un cucciolo di tigre, puma, o di qualche altra creatura esotica? Non bastano quelle che abbiamo? E poi vederle libere non sarebbe più bello?
E ora che ci penso, io ne ho viste ben poche. Abito in campagna (odei, campagna in veneto... Una casa ogni sputo e tre quarti) ma non ho mai visto bene una rondine o una pispola. Per la prima volta ho visto un riccio un anno fa. Cervi (credo) solo una volta, volpi, aquile e mille altre mancano all'appello. Una volta un tasso. Morto. In mezzo alla strada.
Cacciatori e zanzare. Quelli si. Tanti.
Ma i cacciatori dicono che gli animali sono tanti, tanto che vanno controllati, altrimenti diventano troppi e fanno danni.
Poi però con i soldi della provincia si comprano animali da liberare, li chiamano pronta caccia. Un po' come i sofficini, pronta cottura.
Le zanzare invece non dicono niente.

Guardo il cielo sopra la mia casa. Ora dovrebbe esser crocevia di migliaia di creature che vanno e vengono, verso lidi lontani. E invece è deserto. Penso a quest'estate. Alle lucciole, numerose e affascinanti, e sparite subito dopo un trattamento al mais. Non ho voglia di pensare ad altri esempi, che mi rattristo.

Penso a che terra crescerà il mio cucciolo d'uomo, a cosa lo aspetta.
Ho cercato di essere più imparziale possibile, e di sposare almeno parte delle tesi di questi individui, ma non ci riesco, sono opposte. Ma non credo di essere io a sbagliare, in me sale la convinzione che siano indifendibili. Mi torna in mente Fantozzi e i 92 minuti di applausi.

Rileggendo tutto con attenzione noto però un dettaglio, fondamentale ma nascosto. Tutto il testo si traduce come un attacco alle associazioni animaliste. Non ci sono dati scientifici, figure autorevoli, o pareri di enti accreditati. Sono solo Sergio Berlato e Gianni Mattiolo, quest'ultimo mai sentito prima.
Solo screditare.
Ciò mi rallegra, perchè significa che come vero ambientalista e animalista sto lavorando bene. E le mie associazioni con me.
Significa che non hanno argomenti seri e comprovati per smentirmi, per dirmi che sbaglio.
Non sanno bene come difendere le loro idee, si aggrappano su pochi punti (la conservazione di specie estinte in natura per giustificare la detenzione in cattività anche di altre) e tentano di gettare fango su chi, evidentemente e con i fatti, è più bravo di loro.

Forse un po' di speranza per il mio cucciolo d'uomo c'è ancora.

mercoledì 3 ottobre 2012

il giusto rapporto uomo – animale 2/3

Ma sicuramente sono stato sfortunato io. Mi immagino tutte quelle persone morse a una caviglia da qualche fanatico ENPA (che io sappia giriamo tutti disarmati), in contrapposizione a tutte quelle tenere vecchiette aiutate a guadare un torrente da qualche baldo cacciatore.

Andiamo avanti
 “Lo ringraziano gli animali, tutti nati in cattivita', che parlano con la voce del Segretario di FederFauna Lazio, Germano Pavone. "Se fosse per loro io non ci sarei nemmeno.
Lo ringraziano gli animali nati in cattività. Chissà se possono dire altrettanto tutti quelli nati in libertà. Ah no, che stupido che sono. Non possono averlo fatto. Anche volessero, la fucilata arriverebbe prima. Il carniere va riempito in fretta.

Quelli sono buoni solo a chiedere i soldi!", dice degli animalisti il leone. E il puma spiega come in realta' gli animali nati e cresciuti vicino all'uomo, non cerchino una giungla che non hanno mai conosciuto, ma semplicemente di esistere, cosa possibile proprio grazie all'allevamento, al circo, allo zoo, che gli animalisti dipingono sempre solo come maltrattamento.“
E così saremmo noi a chiedere soldi. 
La verità è che la caccia è un'attività praticamente a costo zero per il cacciatore, perchè tutto il prezzo ricade sulla collettività. Le modiche tasse che un cacciatore paga gli tornano quasi interamente indietro sotto forma di servizi a lui esclusivi, ad esempio:
  • richiami vivi a poche decine di euro, quando il valore commerciale supera le centinaia ( e catturati nei roccoli mediante uso di reti, pratica proibita dalla direttiva uccelli!!!)
  • rimborsi per la caccia ai "nocivi" (talvolta per il numero di abbattimenti basta una semplice autocertificazione!)
  • ripopolamento con animali di allevamento "pronta caccia" (qualora non sia fatto con i fondi del ripristino ambientale)
  • privilegio di violare la proprietà privata
  • norme fatte ad hoc per permettere la caccia in periodi di chiusura e/o a specie protette
Qualcuno potrà obiettare dicendo, ad esempio, che le tasse di circolazione stradale tornano indietro all'automobilista sotto forma di servizi.
Vero, ma il trasporto stradale è un cardine della nostra economia, mentre la caccia è solo una concessione per un hobby, poi un conto è che le tasse vengano usate per mantenere le strade e tutto ciò che ci sta appresso (segnaletica, lanterne semaforiche, illuminazione), cioè un servizio per tutti, anche non automobilisti, un conto è invece che le tasse tornino indietro sotto forma di carburante gratis e deodoranti per abitacolo in regalo.

I circhi, a causa di una obsoleta legislazione, prendono sussidi statali per il semplice fatto di esistere, per il loro ruolo di "educazione sociale".
http://www.animalstation.it/litalia-e-il-circo/

Quindi la caccia e i circhi, in buona sostanza, prendono senza dare nulla alla collettività
Invece le vere associazioni animaliste e ambientaliste i fondi pubblici se li guadagnano, gestendo canili, oasi e centri di recupero, recuperando randagi, curando colonie feline. Cioè fornendo un servizio alla collettività.

lunedì 1 ottobre 2012

il giusto rapporto uomo – animale 1/3


Questo post lo scrissi circa un anno fa, dimenticato, e risaltato fuori pochi giorni fa per caso... :-)


Una sera il mio povero cervello alza bandiera bianca. Ed ecco che il mio fido thunderbird mi serve una fantastica occasione di svago: una mail che mi invita a vedere gli ultimi filmati di berlato.

Aperto il primo, e ascoltato il discorso del felino vengo assalito da due sentimenti contrastanti, pena e ilarità. In effetti i due si son presi abbastanza a scazzottate nel raggiungere i miei muscoli facciali, e credo proprio di essermi esibito in espressioni uniche ed irripetibili. Per fortuna. Meno male che ero solo nella stanza, mi sarei vergognato non poco.

Ma comunque decido di sorbirmi i filmati e ascoltare attentamente e commentare le tesi di questi personaggi, che come me si definiscono “amanti degli animali”, e decido di farlo nel modo più imparziale e schietto possibile.

Leoni, tigri, puma e leopardi parlanti sono i protagonisti, assieme all'europarlamentare Sergio Berlato ed al noto animal trainer Gianni Mattiolo, dei nuovi spot di FederFauna. Spot che spiegano come sia "grazie all'esperienza e alla dedizione degli allevatori, che molte specie animali sono state salvate dall'estinzione" e non certo grazie alle azioni degli animalisti.”
Oggettivamente bisogna riconoscere che è vero. Alcune specie al giorno d'oggi si sottraggono dall'oblio dell'estinzione solo grazie a centri specializzati dove vengono mantenute e riprodotte in cattività. Questo accade perchè il loro ambiente naturale viene fagocitato dall'uomo e dalle sue logiche di mercato, oppure da cacciatori-bracconieri che le cacciano fino a decimarne la popolazione. Odei, definirle salvate è un po' eccessivo, diciamo pure che sono “temporaneamente sottratte”, questo perchè la riproduzione in cattività è problematica, e un reinserimento in natura lo è di più.

Comunque Berlato ringrazia, e io mi unisco in questo ringraziamento.
Lo ritengo corretto. È come ringraziare coloro che bonificano e piantumano un nuovo bosco dopo che quel territorio è stato percorso da un incendio (come sappiamo spesso doloso).
Sarebbe scorretto non provare astio per chi invece l'ha provocato l'incendio.
Ironico sarebbe invece che a ringraziare fosse il presidente dell'associazione piromani italiani.
Curioso è notare che Berlato è il presidente dei cacciatori.

Ma non voglio fermarmi alle apparenze, dopotutto dicono di amare gli animali.
“Anzi, dice Berlato: "in Italia, piu' che degli animali feroci, bisogna aver paura degli animalisti che non conoscono il giusto rapporto uomo – animale"”
Questo mi lascia spiazzato. Io non ho il giusto rapporto uomo – animale.
Non è da tantissimo che sono un attivista animalista, e torno ai ricordi di prima che lo diventassi.
Non ricordo intimidazioni o aggressioni da uomini o donne di ENPA, LAC, LIPU, LAV Ecc...
Invece me ne tornano in mente altre. Pallini che sfrecciano sopra la testa perchè percorro un sentiero in mountan-bike in pieno autunno. Dovetti mettere un campanellino sulla ruota della bici, per evitare di essere scambiato per un cinghiale blu su due ruote.
Ricordo le minacce, neanche tanto velate, a me e il mio cane, colpevoli di disturbare il normale andamento della battuta di caccia.
Confesso che in quei momenti ho avuto paura, paura di coloro che conoscono il giusto rapporto uomo – animale.
Ricordo tutte le bestiole tenute dentro una gabbietta, prigioniere, strattonate e urlanti di paura che si vedono alle varie fiere, vendute da coloro che conoscono il giusto rapporto uomo – animale.
Ho avuto modo di vedere le radiografie del gatto olivier, il cui corpo è stato crivellato sia di pallini da caccia sia da flobber. Gesto compiuto da chi conosce il giusto rapporto uomo – animale.
Se questo è il giusto rapporto uomo – animale, preferisco tenermi il mio. Sarà anche sbagliato, ma mi piace di più.