domenica 30 dicembre 2012

Spam

Giunta poco fa nella mia casella di posta....

from: indirizzo_spammer
to: me
Caro amico, Il mio nome e` Elena ho 36 anni, e questa lettera e` scritta a voi da una piccola citta` in Russia.
Ciao Valentin. Mi stavo giusto chiedendo quando avresti scritto. Quest'anno sei in ritardo
Vivo con mia figlia piccola senza marito, perche' ha lasciato la nostra famiglia.
Non sapevo delle tue disavventure famigliari. L'anno scorso tutto sembrava andare bene... Il mio cuore è pieno di dolore.
Recentemente ho perso il lavoro a causa della crisi, e non puo` pagare di piu` per riscaldare la nostra casa. Ora il tempo e` exremally freddo, e abbiamo urgente bisogno di riscaldamento, perche' e` molto freddo nel nostro appartamento.
Anche quest'anno patisci il freddo, poverino. Mi chiedo come hai fatto a sopravvivere fino ad adesso.
L'unico modo per riscaldare la nostra camera e` di utilizzare un portatile stufa a legna, perche' abbiamo il legno nel nostro capannone. Ma non possiamo comprare questa stufa nel nostro mercato locale, perche' e` troppo costoso per noi, Equival di 196 euro, e non possiamo permetterci di acquistare.
Ancora con questa stufa? Ma in tutti questi anni nessuno ti ha mai mandato su una stufa? Certo che la gente è davvero crudele
Ho trovato il vostro indirizzo e-mail e ha deciso di scrivere questa lettera alla nostra biblioteca locale. 
L'indirizzo che hai usato lo tengo religiosamente segreto. In quale lista di spammer l'hai trovato?
Se avete qualche vecchio portatile ghisa stufa a legna ferro con il fuoco, e non ne fanno uso, prego, che potete inviare a noi al nostro indirizzo di spedizione.
Mi spiace. neanche quest'anno ho stufe in più. Se mi chiedevi un sacchetto di pistacchi forse potevo accontentarti.
Attendo con ansia la tua risposta,
Non trattenere il respiro, mi raccomando
e daro` il nostro indirizzo per la consegna. Vi auguro un Buon Natale e Felice Anno Nuovo! Elena. PS. Ho tradotto questa lettera con google e mi auguro che si puo` rispondere in inglese, perche' ho studiato a scuola.
No, il traduttore automatico funziona molto meglio.
Auguri anche a te. All'anno prossimo, con la tua nuova richiesta di stufe in ghisa.

Seriamente, cambiare storiella? E poi "Elena" non mi sembra un tipico nome russo....
E scommetto che anche quest'anno ci sarà qualche pollo che ci cascherà...

giovedì 27 dicembre 2012

Amica passi

Passiflore. Una famiglia di piante che mi ha affascinato e si è conquistata un posto d'onore nei vasi.

Tutto è iniziato con un frutto di passiflora caerulea, generosamente portatomi a casa dai miei genitori. Non si resero conto della gravità del loro gesto.

Da questo frutto nacquero diverse piantine, tra cui una dal fiore bianco (l'attuale sfondo del blog), e con loro l'interesse per queste magnifiche creature dal fiore unico e particolare.

Molte di queste piante hanno trovato dimora a casa di $Tsuki, dove prosperano felici e pianificano l'assalto al globo terracqueo (si, lo so che mi leggi :)), altre sono finite a casa di persone varie incontrate in questi anni, e un paio sono ancora con me. Perchè darle via? Chi ha avuto a che fare con le cerulee sa già la risposta, chi invece non lo sa, beh... Diciamo che oggi sono qui, e domani escono dalle fottute pareti.


Due sono più che sufficienti.

Dopo di queste ovviamente ne sono arrivate altre...

venerdì 7 dicembre 2012

L'elicottero

Ormai molti cacciatori hanno una fobia: è la paura che il loro capanno da caccia venga scoperto dagli animalisti, e segnalato per abuso edilizio.

Apriamo una parentesi: perchè hanno così tanta paura se invece, come dicono loro, sono perfettamente in regola?

Vabbè, vengo ai fatti.

Verso i primi di settembre di quest'anno sono stato impegnato in una operazione di zoofilia nella zona di malo, e durante i controlli abbiamo potuto notare un elicottero girare a bassa quota un po' su tutta la zona, compresi i colli limitrofi.
Niente di speciale, un elicottero turistico, come tanti.

Dopo qualche tempo mi viene fatto notare che su uno dei forum dei cacciatori è comparso questo.

Le date e i luoghi sono quelli. Non lascio commenti, le mani mi tremano troppo quando rido...

Comunque l'idea di noleggiare un elicottero è geniale, dovremo provarlo...

mercoledì 21 novembre 2012

Solerzia venatoria

Altra lettera apparsa sul giornale

«Le nuove regole accontentano solo i cacciatori»

Isola Vicentina aveva un buon regolamento sul benessere la tutela degli animali, un regolamento specifico che pochi Comuni, purtroppo, hanno. Di solito la polizia comunale si riferisce alla legge di tutela regionale n° 60 del 1993, che non è molto specifica in vari casi. Apprendo da un articolo a pag. 26 di domenica 26 agosto che il regolamento di Isola è stato modificato in modo peggiorativo, togliendo parti che ponevano specifici limiti e misure per il benessere degli animali.
Recinti per cani, voliere e vasche per pesci potranno essere moto più anguste: è tolto lo specifico divieto di tenere al buio gli uccelli, si potranno usare collari che emettono segnali acustici, prima vietati e così via...
Chi erano i cittadini tanto infastiditi da questo regolamento da richiederne la modifica? Ma le associazioni venatorie! Proprio quelle che a ogni critica si si proclamano paladine della natura e amanti degli animali: complimenti!
Basta che i cacciatori chiedano e subito li si accontenta: caccia a specie protette? subito la caccia in deroga. Capanni e altane irregolari? Subito la sanatoria regionale. Regolamenti restrittivi? Ecco la modifica. Guardie zoofile che infastidiscono? Subito un regolamento per limitarne i poteri.
I problemi dei cittadini sono tanti (non è l'argomento preferito dalle associazioni venatorie quando gli odiati ambientalisti chiedono qualcosa?) ma la solerzia che c'è nel risolvere quelli dei “cittadini cacciatori” non ha pari.
Gisella Ferrari

Questa lettera riassume bene ciò che è accaduto in quel comune.

L'anno scorso, a seguito di numerose uccisioni di animali, specialmente gatti, mediante fucilazione e avvelenamento, le guardie zoofile fecero numerosi controlli, rilevando (ovviamente) alcune infrazioni. Guardacaso per lo più cacciatori. Questi, evidentemente non contenti di dover rispettare queste regole, devono aver insistito tanto sulle pubbliche istituzioni fino a convincerle a rendere più lasche queste "indicibili costrizioni" a cui sarebbero stati soggetti.

Non sarebbe stato più semplice rispettare le norme e basta? 

martedì 13 novembre 2012

Conferenza sulla caccia in deroga

IL MASSACRO DEGLI UCCELLI MIGRATORI PROTETTI NEL VENETO ED IN EUROPA

LE PROCEDURE DI INFRAZIONE IN CORSO PER LA VIOLAZIONE DELLA DIRETTIVA 2009/147/CE

Si terrà a Vicenza giovedì 15 novembre 2012 alle ore 20,30 presso il Centro Civico Villa Lattes, in via Paolo Thaon di Revel n. 44, la conferenza pubblica che avrà come tema la famigerata caccia in deroga e le conseguenze che ha prodotto nella nostra regione.
Parteciperanno l'On. Andrea Zanoni Eurodeputato Italia dei Valori del Gruppo ALDE, Membro della Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e Andrea Rutigliano Membro dell'organizzazione internazionale antibracconaggio CABS (Committee Against Bird Slaughter)
Ovviamente l'ingresso è libero e l'invito è rivolto a tutti
Seguirà dibattito con il pubblico




***Nota di servizio***
A quanto pare anche i cacciatori sono "interessati" a questa conferenza. Probabilmente perchè sanno che così salteranno fuori tutte le schifezze che combinano in giro ai danni di tutti, forse perchè l'aver perso il prezioso giocattolo della caccia in deroga non gli da modo di sfogare la loro passione.

Comunque credo che ci sarà da divertirsi.

domenica 11 novembre 2012

giovedì 8 novembre 2012

l'Italia con i cacciatori è un paese incivile

È sempre di attualità la polemica che vede i poveri cacciatori vessati dall'ingiustizia delle leggi. ( Che tra i tanti effetti collaterali mi obbliga a rimandare i post con le mie adorate passiflore.)

A nulla serve far notare che finora gli animal-ambientasiti si sono limitati a far rispettare le norme già in vigore. Per l'italico cacciatore è sempre troppo.
Suvvia, come si fa a pretendere che un povero cacciatore riesca a non sparare ad un ibis eremita. Cosa vuol dire che gli austriaci hanno lavorato duramente per reintrodurli in natura? E poi i fringuelli. Sono una tradizione! Quindici grammi di uccello, spiumato ancora meno, ma sai che bontà con la polenta?

Insomma, l'italico cacciatore, per essere soddisfatto, deve per forza infrangere qualche norma. Se invece le rispettassero, poverini, farebbero poco carniere. Perchè riempire il carniere è loro diritto, pagano per questo.

Però, come di recente ha detto il signor Cimadoro, "l'Italia con i cacciatori è un paese incivile".

Certo, loro sono civilissimi. Civilissimi nell'abbattere fauna protetta. Civilissimi a cacciare dentro le riserve e i parchi. Civilissimi a sparare a ridosso delle case. Civilissimi ad usare i richiami, sia vivi che elettroacustici. Civilissimi ad uccidere animali d'affezione. Civilissimi in tutto quello che fanno.

Civilissimi anche nel far questo.
Da notare la delicatezza con cui l'anello viene inserito nella zampa del povero volatile. Un trapano battente sarebbe più delicato.
 
 In Italia esiste un fiorente commercio illegale di fauna selvatica grazie a individui senza scrupoli che lucrano in particolar modo sugli uccelli migratori catturati illegalmente, spesso con reti da uccellagione nei roccoli e nelle prodine, e poi immessi altrettanto illegalmente sul mercato grazie anche a ingegnosi sistemi di manomissione delle marcature identificative. Accade infatti che in laboratori clandestini agli uccelli catturati illegalmente vengano applicati alle zampe degli anelli che a norma di legge si possono applicare solo agli uccelli nei primi giorni di vita, così come previsto dal comma 8 dell'articolo 66 del Regolamento CE 865/2006.

E non è un caso isolato. Questo spiega perchè i cacciatori, tutti bravi e tutti onesti, siano così restii a far controllare gli uccelli da richiamo.

Comunque concordo con la frase del Cimadoro. L'Italia, con i cacciatori, è incivile. Nel senso che finchè ci saranno, non potrà essere un posto migliore.


martedì 6 novembre 2012

La verità dietro la caccia in deroga

In giro molti si lamentano della mancata approvazione della caccia in deroga, tant'è che certi cacciatori-bracconieri non hanno esitato a sparare comunque sulla fauna protetta, giustificando il fatto come uno sfogo. Perché è stato leso un loro diritto.
Ora anche la classe politica ha fatto dietro front. Tutti sanno che le deroghe, cosi come i cacciatori le vorrebbero, sono illegali. Tutti lo sanno tranne loro. Come si dice, "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire".

«Per anni decisioni opportuniste in Regione»

Questi sembrano proprio i giorni della definitiva perdita di credibilità da parte della nostra classe politica.
Sul Giornale di Vicenza di martedì 16 ottobre leggo che il Consiglio regionale del Veneto, in procinto di varare per il decimo anno di seguito l´apertura della “caccia in deroga” (che mi sembra di capire consentirebbe di derogare alle normative comunitarie che proteggono determinate specie di uccelli migratori) è stato informato della possibilità giuridica che la Corte dei conti possa chiedere ai signori consiglieri di pagare personalmente le eventuali sanzioni europee, delle quali da un paio d´anni ho sentito spesso discutere tra ambientalisti e politici.
Se ho capito bene i consiglieri hanno domandato all´avvocatura regionale se esista questa possibilità, e di fronte alla risposta positiva, hanno pensato bene di rinviare la discussione sulla “caccia in deroga” a data da destinare.
Mi chiedo pertanto: in questi dieci anni cosa hanno votato? Sapevano o non sapevano che le loro decisioni rischiavano di far pagare sanzioni alla collettività per quello che mi sembra fuor di ogni dubbio un favore ad una categoria esigua e circoscritta di persone? Se lo sapevano quale interesse hanno avuto? Se invece non lo sapevano, per quale motivo paghiamo a ciascuno dei 60 consiglieri regionali 8.000 euro al mese? Non potrebbero informarsi?
Mi sembra in sostanza di aver capito che finché le possibili conseguenze delle loro decisioni vengono fatte pagare ai cittadini vanno avanti, ma quando li si minaccia di toccargli il portafoglio si fermano, perchè sono evidentemente consapevoli di assumere decisioni illegittime.
Ho sentito riportare cifre diversissime sull´importo di queste sanzioni, ma si tratta sempre di molti milioni, o molte decine di milioni.
Se è così, il danno economico che questi signori erano pronti ad arrecare ai contribuenti veneti farebbe sembrare la sottrazione di denaro pubblico degli amministratori laziali o lombardi roba da educande.
In quanti altri campi si saranno comportati con lo stesso opportunismo? Chi ci ha governato in tutti questi anni?
Giampaolo

martedì 30 ottobre 2012

Operazione Faldo tonante

lucherino
Sabato mattina con un manipolo di guardie abbiamo assalito il cuore del bracconaggio, la zona che da monte Faldo attraverso i Sette Roccoli va a Castelvecchio, una località fino a qualche anno fa infestata da bracconieri senza scrupoli, dove ben pochi si azzardavano a controllare.

Noi temerari nella notte ci siamo mimetizzati nei cespugli a pochi metri dagli appostamenti. I bracconieri cacciatori hanno cominciato ad arrivare quando ancora era buio, con i loro fuoristrada, a decine, cani ed armi, noi acquattati ed immobili a pochi metri da loro, sapevamo di correre qualche rischio, nei momenti in cui caricavano le armi con quel rumore sinistro a pochi passi, un piccolo brivido ci ha percorso la schiena, nonostante non fossimo le prede.

Alle prime luci dell'alba si è udito un incredibile e soave miscuglio di canti, erano i migratori che si tenevano in contatto volando, pispole, fringuelli, peppole, lucherini... un fiume appena percettibile di musica...

Poi a pochi passi ma anche da lontano è cominciato il sinistro crepitio delle armi.

Durante l'appostamento abbiamo potuto assistere alla tecnica usata dai bracconieri, che abbattevano gli uccelli protetti ma non li raccoglievano. In questo modo, in caso di controllo, avrebbero potuto affermare di non essere loro i responsabili. Ad ogni fringuello che cadeva a terra colpito dai proiettili, c'era un altro cacciatore che a voce dava la posizione della caduta.

Erano le sette meno un quarto circa, ed è li che uno dei bracconieri che aveva sparato a un fringuello si è avvicinato fino a due metri dal un nostro appostamento.
Quando ha alzato gli occhi si è trovato davanti la guardia, a meno di due metri che gli intimava CONTROLLO, scarichi l'arma, mi dia i documenti, al bracconiere è venuto un mezzo infarto, ed è rimasto sotto shock per alcuni istanti. Poi abbiamo cominciato il balletto dei controlli.

Il tipo come altri è stato sanzionato per avere abbattuto specie protette.
Poi spostandoci abbiamo incrociato un'altra squadra che è partita in avanscoperta partendo alla volta dei Sette Roccoli, creando non poche preoccupazioni tra i cacciatori.

Hanno camminato lungo buona parte del crinale facendo capire che altre squadre sarebbero arrivate dopo.

Per ultimo abbiamo trovato un giovane cacciatore di $località che aveva abbattuto oltre a quattro fringuelli e una peppola, ben cinque Lucherini, specie particolarmente protetta, l'abbiamo trascinato in caserma dei carabinieri per le operazioni di rito.

fringillidi abbattuti
Ora i bracconieri non si sentono più sicuri, in ogni momento dal bosco può uscire uno di noi, potremmo essere dovunque visto che siamo in tanti, un'ottantina circa, pronti ad uscire dal buio per mangiarceli...

Questa battaglia va vinta lottando con decisione e con tutti i mezzi a nostra disposizione, è una battaglia impari. Ma la scaltrezza e l'intelligenza sono dalla nostra parte.

giovedì 25 ottobre 2012

L'albo pretorio di Moebius

Tempo fa andai in comune per chiedere una copia di una delibera.

Scoprii così che l'albo pretorio cartaceo non esiste più, c'è solo quello digitale.
Siccome la delibera dopo 15 giorni viene tolta, per poterla vedere dovetti fare una richiesta di accesso agli atti. Però nella richiesta quelli dell'URP avrebbero preferito il numero di registro anziché il nome della delibera. Numero che si sarebbe potuto ottenere facilmente se fosse consultabile un archivio dell'albo pretorio, invece una volta scaduti i documenti vengono disatomizzati, rendendo così difficile sia trovarli, sia trovare le informazioni necessarie a trovarli.

Fatto notare l'anello di Moebius i presenti (impiegata URP e usciere) hanno convenuto che effettivamente un archivio storico online sarebbe utile.

Rimasi qualche minuto a cercare la telecamera, perchè ero seriamente convinto si trattasse di una candid camera. La delibera dovrò andarla a prendere in futuro, dopo che l'avranno trovata, perchè ovviamente mandarla per mail o lettera è pura fantascienza.

Digitalizzazione, ovvero "come aumentare la quantità di carta e di tempo perso".

lunedì 22 ottobre 2012

Lo sfogo dei cacciatori

Breve riassunto delle puntate precedenti
Cosa abbiamo combinato di bello negli ultimi mesi?
  • Segnalazione degli appostamenti venatori abusivi (torrette e altane)
  • Avvio della class-action per il rimborso della servitù venatoria
  • Blocco parziale e temporaneo del calendario venatorio
  • Per ora nessuna caccia in deroga ("cosa significa che il fringuello è protetto? Io ho una tradizione da rispettare sai?" - tipico cacciatore)
  • Da oggi l'abbattimento anche di un solo fringuello o peppola è un penale (prima fino a 5 era un semplice amministrativo)
Moltissimo del merito deve andare anche all'onorevole Zanoni, le cui campagne si sono dimostrate incredibilmente efficaci, tanto da minare un caposaldo del Veneto e della Lombardia, la caccia in deroga.
Tutto questo ha generato molta preoccupazione ed insicurezza tra i seguaci di diana, e i risultati cominciano a vedersi.

La cosa più divertente è che Zanoni non fa altro che chiedere il rispetto delle normative vigenti. A ulteriore prova di quanto marcio giri attorno al mondo venatorio e di chi lo spalleggia.



La peggior stagione venatoria di tutti i tempi...

venerdì 19 ottobre 2012

La piaga del bracconaggio

Circa un anno fa l'allora assessore alla caccia Spigolon (ebbene si, avevamo un assessorato alla caccia), affermava che il bracconaggio praticamente non esiste. Ora sparisce la provincia, sparisce lui, e compaiono interessanti chicche, in questo caso sul Giornale di Vicenza.

La piaga del bracconaggio
In un anno 100 verbali

Bracconaggio molto diffuso in vallata, al punto da diventare una piaga. Lo confermano i risultati delle verifiche della polizia provinciale.
Gli agenti del comando di Vicenza, con pattuglie che controllano la Valle dell´Agno, hanno comminato un centinaio di verbali penali negli ultimi 12 mesi.
I reati principali sono uccellagione con rete, cattura con l´utilizzo di vischio, uso di archetti, trappole a scatto, gabbie a scatto e abbattimento di specie protette. Nell´area valdagnese, la zona maggiormente frequantata dai bracconieri sembra essere quella di Castelvecchio, da cui si sale verso Marana. È questo il luogo dell´ultimo blitz compiuto a Malga Rialto. L´area è caratterizzata dal passaggio di uccelli migratori come tutta la fascia montana che si estende fino ai Castiglieri, in direzione di Recoaro Mille.
I controlli delle pattuglie della polizia provinciale proseguiranno anche nei prossimi mesi, anche dopo il termine della stagione venatoria per bloccare l´attività irregolare di cacciatori che non rispettano le regole e che, con il loro comportamento, fanno sfigurare tutta la categoria.
Intanto proseguono le indagini, per risalire all´ultimo appartenente del quintetto trovato in azione l´altra mattina all´alba a Croce di Rialto: si era dato alla fuga, alla vista degli agenti e di lui per il momento si sono perse le tracce. Potrebbero esserci risvolti a breve.L.C.

giovedì 18 ottobre 2012

SOS caccia

Quasi giornalmente sul Giornale di Vicenza compaiono lettere incentrate sulla caccia. Da un lato abbiamo i cacciatori, che si lamentano delle ingiustizie e delle vessazioni che subiscono (povere stelle, sono addirittura chiamati a rispondere delle loro azioni - e a rispettare la legge - orrore!), e dall'altra gli animal-ambientalisti, che presentano la caccia nel modo che qualunque non-cacciatore percepisce.

«Ormai tutti ci danno addosso»


Leggo un continuo accanimento della società contro noi cacciatori. Noi cacciatori che non abbiamo più certezze. Noi cacciatori che scegliamo il contatto con la natura, il piacere di cibarsi in compagnia di ciò che cacciamo, le giornate imprevedibili all´aria aperta, il mantenimento dei nostri amici a 4 zampe, l´allevamento dei richiami vivi.

Noi cacciatori teniamo in piedi un settore di nicchia, paghiamo le tasse, lavoriamo accudendo l´ambiente e gli animali, cercando avere un habitat migliore per la stagione venatoria successiva. Eppure tutti ci danno contro.

I vari Tar, Consiglio di Stato non ci danno tregua. Chiediamo troppo ai nostri politici di attivarsi per iniziare a darci certezze?

Chiediamo troppo alle Nostre associazioni venatorie di battere i pugni sulle tavole romane per far valere i nostri diritti?

Insomma, tutti vogliono far di tutto affinchè noi ce la leviamo dall´ Italia e portiamo il nostro turismo venatorio in altri stati, dove il cacciatore è accolto a braccia aperte. Muoviamoci e iniziamo a mettere le nostre ragioni e i nostri diritti sui tavoli, cercando perché no un confronto costruttivo con il mondo contrario a noi. Buona caccia.

Riccardo Cariolato

Spesso però si può notare nelle lettere dei seguaci di diana un'impostazione tipica di chi non sa bene come difendersi, e cioè lo sminuire l'interlocutore, in modo da sminuire anche le tesi che esso presenta. Ecco il tipico caso.

«Sensibili agli uccellini, ma poi si compra carne»


Ho la certezza che questa lettera potrà urtare la sensibilità a senso unico della signora Angela Rigon, che si sente oppressa dalle torrette costruite dai cacciatori per la caccia ai colombacci. Ammiro la sua sensibilità verso gli uccellini (il solo nominarli genera tenerezza, ....ini fa rima con poverini): le chiedo se la stessa sensibilità la pervade anche di fronte al banco frigo del supermarket dove si trova la carne. Cara signora Angela, se lei si fosse dichiarata vegetariana o vegana avrei capito la sua contrarietà a chi è cacciatore e che nell'esercizio della caccia uccide gli uccellini (in senso generale ). I cacciatori fanno personalmente ciò che lei, e la maggioranza delle persone delega agli altri, cioè uccisione degli animali per alimentazione umana. E allora gli uccellini sono piccoli e fanno tenerezza e compassione, ma i polli, faraone, anitre, quaglie, conigli e tutte le altre carni di bovini fatte a fettine, dentro le vaschette di polistirolo perché non scuscitano in lei la stessa tenerezza degli uccellini uccisi dai cacciatori?

Vede, essere contro la caccia per la moda del momento e poi mangiare carne di animali, ma uccisi da altri, non credo si possa definire coerenza: questo è solo uno dei tanti modi per essere anticaccia e basta.

Attilio Lunardi
Quinto Vicentino

Ed ecco le risposte, a mio parere di tutt'altro livello.

«Spero si levi forte lo voce di chi vuole abolirla»


Penso che il signor Lunardi viva in un mondo tutto suo, fatto di allegria e spensieratezza, ma forse qualche volta dovrebbe anche fare un esame di coscienza su cosa la sua generazione lascerà al futuro dei propri figli e dei propri nipoti. Il discorso che l´anticaccia sia una moda fa sorridere amaramente.

La caccia deturpa, depaupera e disturba, è fonte di conflittualità sociale, inquinamento (piombo, cartucce, sporcizie varie) e, soprattutto, pretende e non ringrazia nessuno, specie quei cittadini che la considerano una pratica senza nessun senso, se non quello di arrecare danno collettivo.

Consideriamo quei poveri uccelli che devono affrontare emigrazioni di migliaia di chilometri per sopravvivere e riprodursi, o gli animali del bosco che devono affrontare le insidie della rigidità dell´inverno, e questi che gli sparano addosso... magari con fucili a ripetizione, così non hanno scampo.

Perchè il cittadino “normale” (in tutti i sensi) non può godersi questa fauna viva e vegeta nei loro habitat, solo perchè alcuni hanno voglia di divertirsi? E la chiamano anche sport.

Eppoi la caccia è anche frodo: basta farsi raccontare da qualche amico sul classico spiedo di uccelli per rendersi conto che tra le vittime ci sono numerosi esemplari di specie protette, sbandierati pure con orgoglio; oppure ragionare sul fatto che cacciatori di una certa età non siano in grado di distinguere una specie da un´altra (mi ha confidato un cacciatore trentenne che non ci riesce neanche lui).

Spero vivamente che si elevi sempre più forte la voce dell´abolizione.

Nico Cacciari

«Due differenze abissali nei paragoni»


Vorrei rispondere al signor Attilio Lunardi, anche se a dire il vero la miglior risposta a cotanta affermazione sarebbe sicuramente il silenzio. Pur essendo daccordo sul fatto di non comperare carne al supermercato o in altro luogo per il fatto di tutelare la vita degli animali in senso generale (i quali oltre a essere detenuti in allevamenti intensivi sono sottoposti a trattamenti fisico/psichici ignobili, e sono sistematicamente trattati anche con terapie farmacologiche quotidiane che ne modificano e “infettano” la qualità e la struttura della carne stessa) non vedo il nesso tra essere contro la caccia e per forza essere vegetariani o vegani.

Due cose ne determinano la sostanziale differenza. Primo. Gli animali abbattuti nell´attività venatoria sono di fatto proprietà esclusiva dello Stato italiano e quindi una minima parte di ognuno di essi appartiene anche a coloro che sono contro la caccia: le garantisco, signor Lunardi che questa parte di popolazione è di gran lunga superiore ai pochi favorevoli al suo hobby. Secondo. Il Veneto, visto che questo è il territorio sul quale ci stiamo confrontando, da anni acconsente con leggi illegittime per quanto riguarda le direttive comunitarie sulla tutela dei “uccellini” in via di estinzione, permette a voi “pochi eletti” di disporre della vita e l´esistenza di tali creature con la “caccia in deroga”.

Visto che tutto questo è in contrasto con la volontà della stragrande maggioranza della gente comune, mi permetterà di dirle che tra i due paragoni - mangiare carne o cacciare specie in via di estinzione - la differenza è quanto meno abissale. Nel momento in cui la maggioranza della gente comincerà ad essere contro gli allevamenti dei bovini, ovini, eccetera allora si potrà cominciare a pensare e “combattere” in senso più vegetariano o vegano. Per il momento, signor Lunardi, vediamo di riuscire a farvi deporre le armi ed essere un po´ più persone rispettosi dei doni che Madre Natura ci fa. Per giustificare la vostra passione non c´è bisogno, come lei fa, di arrampicarsi sugli specchi.

Luciano Lorenzi

venerdì 12 ottobre 2012

Mach 0,5

In macchina con collegaM, guardando le statistiche del navigatore satellitare

Da oggi nessuno potrà più dirci che siamo lenti...

mercoledì 10 ottobre 2012

Ecocentro

Un giorno, in passeggiata con Kira.
Lei si fionda dentro un campo di mais e se ne esce con una pannocchia in bocca, torna sulla strada e tutta felice inizia a sgranarsela.

Una signora assiste a tutta la scena, guarda il cane e poi guarda me, con sguardo interrogativo.

Prima che apra bocca io le dico:

Io: "Signora, gli do da mangiare al cane, giuro!"
Lei: "Si si, vedo che non è deperita, ma... Non avevo mai visto una scena del genere..."

lunedì 8 ottobre 2012

Selezione naturale

Mangiando una pizza con una mia amica...

A: "Senti ARM_, se rimanesse incastrata la fetta di pane nella macchinetta per fare i tost, useresti la forchetta per tirarla fuori?"
Io: "Beh, prima la staccherei dalla corrente, vorrei evitare di rimanerci"

Lei rimugina un attimo

Io: "Perchè me lo chiedi?"
A: "Perchè una volta l'ho fatto"
Io: "Brava volpe, e fammi indovinare, non avei staccato la corrente..."
A: "No, anzi, l'avevo attaccata. Dentro non si vedeva niente, e allora l'ho riacceso così si è accesa anche la lampadina che ha dentro."
Io: "E lo sai che hai rischiato grosso"
A: "Si, infatti come ho messo la forchetta ha fatto un botto ed è saltata la corrente, poi mia mamma è arrivata e quando mi ha visto mi ha dato tanta carne..."
Io: "E ha fatto bene. Potevi saltare te."
A: "Ma io non lo sapevo!"
Io: "Ma come fai a non pensare che mettendo un pezzo di metallo dentro a un aggeggio che va a corrente rischi il cortocircuito?"

Lei rimugina ancora

A: "Si, ma se una persona non lo sa?"
Io: "Come per molte altre cose, selezione naturale!"

Lei ritorna pensierosa e allora provo a indorare un po' la pillola

Io: "Dai, non è gravissimo. Quanti anni avevi?"
A: "È successo la settimana scorsa...."

venerdì 5 ottobre 2012

il giusto rapporto uomo – animale 3/3

E il puma spiega come in realta' gli animali nati e cresciuti vicino all'uomo, non cerchino una giungla che non hanno mai conosciuto, ma semplicemente di esistere, cosa possibile proprio grazie all'allevamento, al circo, allo zoo, che gli animalisti dipingono sempre solo come maltrattamento. "Stai attento Umano, se come me ami i tuoi cuccioli! – avverte la tigre - Umani come Te, che si chiamano animalisti, vogliono togliere ai Tuoi cuccioli il diritto di conoscere dal vivo i miei cuccioli! Ai miei, di nascere e quindi di esistere!..."
Io non ho ancora i miei cuccioli, ma uno dei desideri della mia vita è crescere qualche piccolo debito venticinquennale. E sicuramente lo amerò. Sentiamo cosa dice la tigre. 
 
Io vorrei togliere al mio cucciolo il diritto di vedere un cucciolo di un altra specie?
Non ci avevo mai pensato.
In effetti non mi risulta che questo sia un diritto, o almeno, che i sappia non sta scritto da nessuna parte. E poi perchè vorrei far vedere dal vivo al mio cucciolo un cucciolo di tigre, puma, o di qualche altra creatura esotica? Non bastano quelle che abbiamo? E poi vederle libere non sarebbe più bello?
E ora che ci penso, io ne ho viste ben poche. Abito in campagna (odei, campagna in veneto... Una casa ogni sputo e tre quarti) ma non ho mai visto bene una rondine o una pispola. Per la prima volta ho visto un riccio un anno fa. Cervi (credo) solo una volta, volpi, aquile e mille altre mancano all'appello. Una volta un tasso. Morto. In mezzo alla strada.
Cacciatori e zanzare. Quelli si. Tanti.
Ma i cacciatori dicono che gli animali sono tanti, tanto che vanno controllati, altrimenti diventano troppi e fanno danni.
Poi però con i soldi della provincia si comprano animali da liberare, li chiamano pronta caccia. Un po' come i sofficini, pronta cottura.
Le zanzare invece non dicono niente.

Guardo il cielo sopra la mia casa. Ora dovrebbe esser crocevia di migliaia di creature che vanno e vengono, verso lidi lontani. E invece è deserto. Penso a quest'estate. Alle lucciole, numerose e affascinanti, e sparite subito dopo un trattamento al mais. Non ho voglia di pensare ad altri esempi, che mi rattristo.

Penso a che terra crescerà il mio cucciolo d'uomo, a cosa lo aspetta.
Ho cercato di essere più imparziale possibile, e di sposare almeno parte delle tesi di questi individui, ma non ci riesco, sono opposte. Ma non credo di essere io a sbagliare, in me sale la convinzione che siano indifendibili. Mi torna in mente Fantozzi e i 92 minuti di applausi.

Rileggendo tutto con attenzione noto però un dettaglio, fondamentale ma nascosto. Tutto il testo si traduce come un attacco alle associazioni animaliste. Non ci sono dati scientifici, figure autorevoli, o pareri di enti accreditati. Sono solo Sergio Berlato e Gianni Mattiolo, quest'ultimo mai sentito prima.
Solo screditare.
Ciò mi rallegra, perchè significa che come vero ambientalista e animalista sto lavorando bene. E le mie associazioni con me.
Significa che non hanno argomenti seri e comprovati per smentirmi, per dirmi che sbaglio.
Non sanno bene come difendere le loro idee, si aggrappano su pochi punti (la conservazione di specie estinte in natura per giustificare la detenzione in cattività anche di altre) e tentano di gettare fango su chi, evidentemente e con i fatti, è più bravo di loro.

Forse un po' di speranza per il mio cucciolo d'uomo c'è ancora.

mercoledì 3 ottobre 2012

il giusto rapporto uomo – animale 2/3

Ma sicuramente sono stato sfortunato io. Mi immagino tutte quelle persone morse a una caviglia da qualche fanatico ENPA (che io sappia giriamo tutti disarmati), in contrapposizione a tutte quelle tenere vecchiette aiutate a guadare un torrente da qualche baldo cacciatore.

Andiamo avanti
 “Lo ringraziano gli animali, tutti nati in cattivita', che parlano con la voce del Segretario di FederFauna Lazio, Germano Pavone. "Se fosse per loro io non ci sarei nemmeno.
Lo ringraziano gli animali nati in cattività. Chissà se possono dire altrettanto tutti quelli nati in libertà. Ah no, che stupido che sono. Non possono averlo fatto. Anche volessero, la fucilata arriverebbe prima. Il carniere va riempito in fretta.

Quelli sono buoni solo a chiedere i soldi!", dice degli animalisti il leone. E il puma spiega come in realta' gli animali nati e cresciuti vicino all'uomo, non cerchino una giungla che non hanno mai conosciuto, ma semplicemente di esistere, cosa possibile proprio grazie all'allevamento, al circo, allo zoo, che gli animalisti dipingono sempre solo come maltrattamento.“
E così saremmo noi a chiedere soldi. 
La verità è che la caccia è un'attività praticamente a costo zero per il cacciatore, perchè tutto il prezzo ricade sulla collettività. Le modiche tasse che un cacciatore paga gli tornano quasi interamente indietro sotto forma di servizi a lui esclusivi, ad esempio:
  • richiami vivi a poche decine di euro, quando il valore commerciale supera le centinaia ( e catturati nei roccoli mediante uso di reti, pratica proibita dalla direttiva uccelli!!!)
  • rimborsi per la caccia ai "nocivi" (talvolta per il numero di abbattimenti basta una semplice autocertificazione!)
  • ripopolamento con animali di allevamento "pronta caccia" (qualora non sia fatto con i fondi del ripristino ambientale)
  • privilegio di violare la proprietà privata
  • norme fatte ad hoc per permettere la caccia in periodi di chiusura e/o a specie protette
Qualcuno potrà obiettare dicendo, ad esempio, che le tasse di circolazione stradale tornano indietro all'automobilista sotto forma di servizi.
Vero, ma il trasporto stradale è un cardine della nostra economia, mentre la caccia è solo una concessione per un hobby, poi un conto è che le tasse vengano usate per mantenere le strade e tutto ciò che ci sta appresso (segnaletica, lanterne semaforiche, illuminazione), cioè un servizio per tutti, anche non automobilisti, un conto è invece che le tasse tornino indietro sotto forma di carburante gratis e deodoranti per abitacolo in regalo.

I circhi, a causa di una obsoleta legislazione, prendono sussidi statali per il semplice fatto di esistere, per il loro ruolo di "educazione sociale".
http://www.animalstation.it/litalia-e-il-circo/

Quindi la caccia e i circhi, in buona sostanza, prendono senza dare nulla alla collettività
Invece le vere associazioni animaliste e ambientaliste i fondi pubblici se li guadagnano, gestendo canili, oasi e centri di recupero, recuperando randagi, curando colonie feline. Cioè fornendo un servizio alla collettività.

lunedì 1 ottobre 2012

il giusto rapporto uomo – animale 1/3


Questo post lo scrissi circa un anno fa, dimenticato, e risaltato fuori pochi giorni fa per caso... :-)


Una sera il mio povero cervello alza bandiera bianca. Ed ecco che il mio fido thunderbird mi serve una fantastica occasione di svago: una mail che mi invita a vedere gli ultimi filmati di berlato.

Aperto il primo, e ascoltato il discorso del felino vengo assalito da due sentimenti contrastanti, pena e ilarità. In effetti i due si son presi abbastanza a scazzottate nel raggiungere i miei muscoli facciali, e credo proprio di essermi esibito in espressioni uniche ed irripetibili. Per fortuna. Meno male che ero solo nella stanza, mi sarei vergognato non poco.

Ma comunque decido di sorbirmi i filmati e ascoltare attentamente e commentare le tesi di questi personaggi, che come me si definiscono “amanti degli animali”, e decido di farlo nel modo più imparziale e schietto possibile.

Leoni, tigri, puma e leopardi parlanti sono i protagonisti, assieme all'europarlamentare Sergio Berlato ed al noto animal trainer Gianni Mattiolo, dei nuovi spot di FederFauna. Spot che spiegano come sia "grazie all'esperienza e alla dedizione degli allevatori, che molte specie animali sono state salvate dall'estinzione" e non certo grazie alle azioni degli animalisti.”
Oggettivamente bisogna riconoscere che è vero. Alcune specie al giorno d'oggi si sottraggono dall'oblio dell'estinzione solo grazie a centri specializzati dove vengono mantenute e riprodotte in cattività. Questo accade perchè il loro ambiente naturale viene fagocitato dall'uomo e dalle sue logiche di mercato, oppure da cacciatori-bracconieri che le cacciano fino a decimarne la popolazione. Odei, definirle salvate è un po' eccessivo, diciamo pure che sono “temporaneamente sottratte”, questo perchè la riproduzione in cattività è problematica, e un reinserimento in natura lo è di più.

Comunque Berlato ringrazia, e io mi unisco in questo ringraziamento.
Lo ritengo corretto. È come ringraziare coloro che bonificano e piantumano un nuovo bosco dopo che quel territorio è stato percorso da un incendio (come sappiamo spesso doloso).
Sarebbe scorretto non provare astio per chi invece l'ha provocato l'incendio.
Ironico sarebbe invece che a ringraziare fosse il presidente dell'associazione piromani italiani.
Curioso è notare che Berlato è il presidente dei cacciatori.

Ma non voglio fermarmi alle apparenze, dopotutto dicono di amare gli animali.
“Anzi, dice Berlato: "in Italia, piu' che degli animali feroci, bisogna aver paura degli animalisti che non conoscono il giusto rapporto uomo – animale"”
Questo mi lascia spiazzato. Io non ho il giusto rapporto uomo – animale.
Non è da tantissimo che sono un attivista animalista, e torno ai ricordi di prima che lo diventassi.
Non ricordo intimidazioni o aggressioni da uomini o donne di ENPA, LAC, LIPU, LAV Ecc...
Invece me ne tornano in mente altre. Pallini che sfrecciano sopra la testa perchè percorro un sentiero in mountan-bike in pieno autunno. Dovetti mettere un campanellino sulla ruota della bici, per evitare di essere scambiato per un cinghiale blu su due ruote.
Ricordo le minacce, neanche tanto velate, a me e il mio cane, colpevoli di disturbare il normale andamento della battuta di caccia.
Confesso che in quei momenti ho avuto paura, paura di coloro che conoscono il giusto rapporto uomo – animale.
Ricordo tutte le bestiole tenute dentro una gabbietta, prigioniere, strattonate e urlanti di paura che si vedono alle varie fiere, vendute da coloro che conoscono il giusto rapporto uomo – animale.
Ho avuto modo di vedere le radiografie del gatto olivier, il cui corpo è stato crivellato sia di pallini da caccia sia da flobber. Gesto compiuto da chi conosce il giusto rapporto uomo – animale.
Se questo è il giusto rapporto uomo – animale, preferisco tenermi il mio. Sarà anche sbagliato, ma mi piace di più.

domenica 30 settembre 2012

Coerenza

Altra lettera, un po' datata (mi è capitata tra le zampe di recente)

La Tribuna di Treviso
Sabato 25 agosto 2012

Italcaccia contro Zanoni
L’ambientalista ed europarlamentare Andea Zanoni ha nuovamente attaccato i cacciatori, a ridosso della nuova stagione venatoria, rei di infierire su animali fiaccati dalla siccità. Pronta la replica del presidente provinciale Italcaccia Gianni Garbujo: «La siccità non ha causato alcun danno alla selvaggina visto che i nostri territori, grazie all’irrigazione e alla concentrata presenza d’acqua. A Zanoni vogliamo solo consigliare di utilizzare il suo tempo per occuparsi dei veri problemi della nostra gente che non arriva più a fine mese proprio grazie a quella Europa dove lui comodamente e ben pagato siede. Zanoni dovrebbe interessarsi dei gravi danni che le nutrie, i cinghiali, gli storni, le cornacchie, le gazze, i corvi, le tortore dal collare stanno causando alla fauna e al nostro territorio». Italcaccia torna anche a scrivere al governatore Zaia: «Chiediamo un incontro urgente per la problematica delle deroghe: siamo stanchi di pagare sempre in anticipo le tasse venatorie e sapere sempre all’ultimo momento se e come cacceremo in deroga alcune specie. Chiediamo, a un mese dall’inizio dell’attività venatoria, un incontro per definire la questione delle cacce in deroga».

È interessante notare la coerenza del personaggio che ha scritto la lettera. Prima si lamenta del fatto che Zanoni è troppo attivo contro i cacciatori e i loro interessi (evidentemente le sue numerose vittorie li hanno fatto infastiditi), consigliandogli di occuparsi di cose più importanti, poi chiede un incontro urgente al presidente della regione, per la caccia in deroga. Eh si, sono questi i problemi della nazione e della regione.

Speriamo che la caccia in deroga faccia la stessa fine che ha fatto in Lombardia, perchè al di la dell'ostentata sicurezza del mondo venatorio il rischio di pesanti sanzioni europee è concreto.

martedì 25 settembre 2012

L'intelligenza di un cane

La mia cucciola, Kira
In realtà il nome completo è Kira Decimo Mercalli, e come si dice "un nome, una garanzia"

Ha un'intelligenza davvero sorprendente, e non lo dico perchè è la mia compagna di giochi.

Quando gli si indica qualcosa con il dito, lei guarda effettivamente nella direzione indicata. E già questo di per se è notevole...

Alla sera, dopo cena, è il momento di giocare, e uno dei divertimenti preferiti (da entrambi) è "rubapallina". Lo scopo è semplice, rubare la palla all'avversario, una pallina da tennis. Il giocatore che ha la pallina la posiziona per terra vicino a se, e l'avversario deve riuscire a rubarla.
Per riuscirci ovviamente devo inventarmi sempre nuovi stratagemmi, perché non sempre riesco a batterla in velocità e riflessi
Una sera, per distrarla, gli indico qualcosa col dito, lei si gira e ZAC. Presa la palla.
Al mio turno successivo lo rifaccio e ZAC, presa di nuovo.
Alla terza volta idem.

Alla quarta, invece, quando gli indico col dito, lei prima riprende la palla e poi si gira a guardare. Infine, appurato che non c'era niente, si volta verso di me con il faccione come per dire "credevi di fregarmi di nuovo, eh?"
E io devo inventarmi qualcosa di nuovo...

Kira quando dice "andiamo a giocare?" Come si fa a dirgli di no?

venerdì 21 settembre 2012

Torneranno le torrette e proseguirà la strage degli uccellini

Ieri è comparsa una magnifica lettera sul giornale di Vicenza, sul tema delle altane da caccia non a norma che tanto terrorizza i cacciatori del vicentino.


«Torneranno le torrette e proseguirà la strage degli uccellini»

Ho avuto modo di passeggiare sulle colline di Schio e di Thiene nel mese di Agosto e questi posti, che conoscevo fin da bambina, mi sono sembrati più belli che mai: quei prati e quei boschi non mi erano mai sembrati così piacevoli e rilassanti. Non ho capito subito quale fosse la novità, perché quello che avevo intorno erano le solite cose che conoscevo da sempre: erba, foglie, rami e tronchi d´albero.
Poi ho capito che la differenza la faceva quello che non c´era più: le “torrette”ed i casotti per la caccia.
Mi sono accorta in quel momento della sensazione insopportabile che quelle cose orrende mi avevano sempre causato, senza magari che me ne accorgessi coscientemente.
Per una vita intera avevo visto le sommità dei nostri monti ridotte ad un campo di battaglia contro gli uccellini, non solo nei mesi del massacro, ma anche per tutto il resto dell´anno.
Torrette alte più di venti metri, che avevo paura ci cadessero addosso (adesso mi hanno spiegato che ogni tanto cadevano davvero) mi costringevano a spiegare ai miei figli piccoli chi fossero quelle persone che dedicavano tanti sforzi e tanto tempo per sparare agli uccellini: i bambini mi chiedevano perché qualcuno volesse uccidere ad ogni costo gli uccellini che sono così belli e non fanno male a nessuno e io ovviamente non sapevo cosa rispondere.
Mi accorgo solo adesso che quel teatro di guerra mi condizionava in tutte le mie passeggiate, sia d´estate che d´inverno, togliendomi la serenità che cercavo in quei posti: anche in piena estate mi veniva in mente la sparatoria ininterrotta che c´è in autunno ed in inverno e come venivamo trattati quando ci avvicinavamo troppo agli appostamenti.
Ho saputo che sono stati levati perché adesso ci si è accorti di colpo che non avevano mai avuto nessun tipo di autorizzazione, e mi è venuto da ridere pensando al fatto che a casa nostra non ci hanno lasciato costruire nemmeno la tettoia per la legna che ci serve d´inverno nel caminetto.
Nei giorni scorsi però ho saputo che la Regione Veneto, che avevo già capito essere sempre al servizio dei cacciatori, ha fatto una legge che dice che per costruire quelle strutture non servirà più alcun permesso, e quindi adesso mi aspetto che ritornino quelle cose che ci rovinavano le passeggiate, magari anche più grandi e più numerose di prima, e allora non rido più.
Difatti la prima preoccupazione per gli amministratori della regione non è tanto la crisi economica, le aziende che chiudono, la gente che non lavora. I veri problemi sono le torrette da caccia, e come fare in modo che i poveri cacciatori possano costruirle indisturbati senza preoccuparsi di tutte quelle fastidiose incombenze burocratiche che in vece gli altri cittadini devono seguire.
Poi c'è la caccia in deroga, perché sennò i poveri cacciatori rischiano di non riuscire a fare carniere. Ma questa è un'altra (squallida) storia.

martedì 18 settembre 2012

Onestà

Tempo fa mi fu chiesto se tutti i cacciatori che incontriamo sono sanzionabili per qualche motivo. In parole povere, se troviamo mai un cacciatore onesto.

Si, ne incontriamo spesso. Solitamente succede che i primi quattro o cinque che controlliamo abbiano qualcosa fuori posto. È assai raro che i primi della giornata siano “a posto”.
Poi succedono dei fatti curiosi, improvvisamente si vede un fuggi-fuggi generale di fuoristrada e altri veicoli, le colline si spopolano, i colpi di arma da fuoco si fanno molto rari e i pochi cacciatori rimasti, controllati in seguito, sono perfettamente in regola e con un sorrisone stampato sul volto.
Il sospetto è che grazie alle nuove tecnologie delle telecomunicazioni vi sia un passaparola tra cacciatori, e quelli che hanno qualcosa da nascondere abbiano così il tempo di sistemarsi o ritirarsi.

Ma appunto è solo un sospetto.
Che ognuno tragga la sua conclusione.

lunedì 17 settembre 2012

La nobile arte di diana

Da pochi giorni si è riaperta la caccia. In realtà essa era già aperta grazie alle preaperture. Quando i cacciatori piangono i legislatori corrono.

Svolgere la vigilanza venatoria è un impegno ancora più gravoso della semplice zoofilia. Non tanto dal fatto che i soggetti con cui ci si confronta siano armati (noi non lo siamo), ma dal contesto della situazione. Le norme sulla caccia sono complesse (e per lo più disattese o aggirate), e i cacciatori sono fiancheggiati da una lobby molto potente che li protegge, esponendo così la guardia a rischi legali qualora commetta un errore. Senza contare i rischi personali. Non è la prima volta che una guardia viene minacciata o subisce danni materiali per ritorsione a qualche controllo ritenuto inopportuno.

[perché ovviamente, se te hai i richiami vivi mutilati o il richiamo elettroacustico, non è colpa tua che stai violando delle norme penali, lo stronzo sono io che ti ho sorpreso ad usarli]

All’inizio credevo che i miei colleghi fossero prevenuti verso il mondo della caccia. Già alla mia prima uscita ho capito che non erano prevenuti, ma semplicemente realisti.

Mi sono reso conto che la “nobile arte di diana” non è altro che il disprezzo non solo della legge, ma delle più elementari norme di sicurezza.
Dietro alle “buone e sane tradizioni” si nascondono solo l'illegalità e i propri interessi, cioè quello di fare carniere. Poco importa il resto. Se non riescono a fare carniere, devono inventarsi qualcosa. Perché fare carniere è loro diritto. Pagano la licenza di caccia, quindi tutto è concesso.

Nel corso del tempo matura in loro questa convinzione, complice la sostanziale assenza di controlli da parte degli organi competenti. A titolo di esempio: un cacciatore controllato, sulla sessantina. Era visibilmente agitato dal controllo, e ha candidamente ammesso che in tanti anni non era mai stato controllato prima.
Il risultato è che quando arrivano le guardie zoofile, armate di corda metrica, e rilevano che il capanno è a 9,60 metri da una strada (distanza minima 50 metri), e che bisogna fare la sanzione, il cacciatore lo vive come un sopruso. Ormai è un diritto acquisito, tanto su quella strada non passa nessuno, e poi lui spara dall’altro lato. Sono tanti anni che lui sta li, nessuno gli ha mai detto nulla.
Quindi nella mente del cacciatore la cosa non si traduce in “l’ho fatta franca per tanti anni, ora è meglio che sposti il capanno”, ma diventa “le guardie zoofile ci perseguitano, ci vessano, sfruttano la loro posizione per imporre le loro idee”.

La realtà è che anche se fosse vero che le guardie vogliano perseguitare i cacciatori, non hanno nessun bisogno di farlo, perchè le occasioni per sanzionare i cacciatori gli vengono offerte su un piatto d’argento.
Dall’altro lato, un po’ ovunque vedo la sofferenza di questi patiti dello schioppo, sofferenza dovuta al fatto che “gli vengono imposte le idee altrui, che loro non condividono”.
Questi ovviamente non si rendono conto che l’idea di essere svegliati all’alba (dai colpi di fucile) a fine settembre viene imposta a tutti coloro che abitano fuori città. Oppure l'idea di non poter portare il proprio cane nel proprio terreno, o di farci un pic-nic in santa pace.
Non sono rari gli agricoltori che non possono più entrare nel proprio terreno a curare le proprie piante perché temono per la propria vita (i giorni di apertura sono i più pericolosi).

Nascondendosi dietro la bandiera dell’ambientalismo e delle tradizioni pretendono un rispetto che dimostrano di non conoscere. Non tanto verso gli animali, che amano da morire, ma verso gli altri esseri umani, ai quali impongono le loro idee e le loro tradizioni, salvo poi reagire aggressivamente se qualcuno se ne lamenta.

Un giorno spero di poter raccontare in dettaglio qualche uscita, o meglio, caricare un video. Perché se non si vede, non si crede.

uomini e Cani

Fare la guardia zoofila non è affatto una passeggiata. Me ne resi conto poco dopo aver iniziato le mie uscite di addestramento come "ausiliario".
Il primo insegnamento fu "lascia a casa il cuore".

È difficile credere al numero di segnalazioni e di richieste di aiuto che arrivano alle guardie zoofile. Molte riguardano cani a catena corta, in box angusti e/o senza riparo e acqua. Animali perennemente rinchiusi senza mai farli sgambare, fornendogli (quando va bene) il minimo indispensabile per sopravvivere.

E io mi chiedo, per quale ragione ti prendi un cane? Perchè lo tieni in quel modo? È evidente che non nutri affetto o compassione per quell'animale, e tenuto in quel modo non può essere di certo un valido ausilio per la protezione della casa (o per la caccia, ma in tal caso la poca considerazione per l'animale non mi stupisce).

Le risposte più frequenti: 

Lo tengo a catena perché sennò mi scava sui fiori!    [educarlo fa brutto?]

Se lo mollo poi non torna     [chiamalo scemo, nemmeno io tornerei]

Di notte va a rubare le galline ai vicini    [sono le cinque del pomeriggio ed è giugno, capisco il prendersi avanti, ma qui si esagera]

Abbaia a tutti    [E la catena ha risolto il problema? Non direi.]

Ho paura che faccia male ai miei figli    [Certo, badare ai figli e al cane è una scocciatura, meglio rinchiudere il cane e non pensarci più]

È diventato troppo grande    [E cosa ti aspettavi da un cucciolo di pastore maremmano?]

Ma il migliore, (per fortuna) unico e imbattuto resta sempre il:

E come altrimenti dovrei tenerlo?    [non riesco a esprimere un commento che non sia infarcito di insulti]

Alcuni lungimiranti comuni si sono dotati di un regolamento sul benessere degli animali, i quali spesso impongono misure e dotazioni minime per box e catene.
Preferiremmo tutti non vedere più cani rinchiusi, in box privati come in canile, ma quel giorno è ancora lontano. Per fortuna questi regolamenti se applicati (e fatti applicare) migliorano non di poco la vita di molti amici a quattro zampe.

Talvolta però il proprietario è refrattario. Certa gente è ferma con la mentalità e non concepisce che anche gli animali abbiano dei diritti. "È solo un cane, io gli do da mangiare e da bere, non basta?". No, nel ventunesimo secolo non basta. Se vuoi un animale, devi anche assumerti la responsabilità del suo benessere. Se non ti va c'è sempre il tamagotchi.

Purtroppo tanti comuni invece non hanno regolamenti, e quindi vigono le leggi 281/91 e nel mio caso 60/93, che però stabiliscono condizioni molto vaghe.
Per cui, a meno che non si tratti di un maltrattamento o un abbandono, si discute col proprietario, ma poco o nulla si può fare.

La cosa più difficile è sapere che un animale soffre, averlo visto, e sapere che non puoi fare niente. È tutto legale e "il cane sta bene". E il primo insegnamento è fondamentale.

venerdì 14 settembre 2012

Come cucinare il tuo cane

Il mondo animalista e ambientalista è sicuramente variegato e sfaccettato, cosa che talvolta crea incomprensioni anche tra di noi.



Pochi però sanno che vi sono numerose associazioni, definiamole diversamente animaliste (rappresentano in modo più o meno diretto cacciatori, pescatori e altri soggetti che, diciamo, rispettano gli animali in modo assai discutibile)

Il motivo per cui si definiscono "animaliste" o "ambientaliste" è però abbastanza complesso, e merita di essere trattato a parte.


Girovagando per internet mi capita questo filmato, realizzato a cura di federfauna, una di queste associazioni per la difesa della cultura rurale (caccia, pesca circhi e allevamenti), cioè animali come oggetti da usare a proprio piacimento.

http://www.youtube.com/watch?v=Tpmn7RP1Wns

Il titolo sembra simpatico: Come cucinare il tuo cane / how to coock a dog
Da subito notiamo il titolo anche in inglese, federfauna diventa internazionale, ma non divaghiamo, la chicca è il filmato.

Per semplicità lo possiamo dividere in due parti, la cottura e i ringraziamenti.

Durante la fase di cottura viene spiegato come preparare il cane e come cuocerlo, usufruendo di un servizio chiamato fidopark presente in alcuni autogrill della rete autostradale italiana.
Sono delle specie di box da usare per parcheggiare temporaneamente il proprio cane durante le soste in autogrill, che a detta di questo branco di paguri è una trappola in grado di far soffrire un cane a causa dell'alta temperatura, una specie di forno. Nel filmato si vede chiaramente un termometro appoggiato alla parete esterna di questi box indicare una temperatura fuoriscala per lui, sicuramente sopra i 50 gradi.
Quali gradi? Celsius o Fahrenheit? Dal filmato no si vede, e voglio credere che sia un termometro in gradi celsius, perchè un 86°F corrisponderebbero a 30°C, una temperatura decisamente accettabile.
Sono sicuro che non hanno fatto i furbi e che la temperatura sia davvero superiore a 50°C.
Viene da chiedersi perchè non hanno usato un termometro con scala più alta, chessò, 100°C. Io una risposta me la sono data, ma la vedremo dopo.
Cito direttamente dalla descrizione del filmato
“Per girare questo video, nei mesi di luglio e agosto 2011, sono stati eseguiti quattro sopralluoghi.
Tutte le volte, proprio tra le 12.30 e le 14.30 quando il sole picchiava sulla tenda, sotto, il termometro "impazziva".
Nemmeno una volta è stato presente né un veterinario, né un volontario. Solo qualche cliente che assisteva divertito alle riprese.
Nemmeno una volta c'era anche un solo cane nelle cucce o all'interno dell'area. Anzi, un inserviente ha detto che non le ha mai viste utilizzare da nessuno ed ha aggiunto: "chi volete che metta il suo cane dentro lì ?!..."
Per utilizzare Fido Park serve la chiave da richiedersi presso la cassa dell'Autogrill, depositando un documento di identità e compilando un modulo in cui è chiaramente specificato che "La Società Autogrill S.p.a. non è responsabile per eventuali danni a persone, animali o cose che si verifichino all'interno dell'area Fido Park, non prestando alcun servizio e nessuna forma di assistenza o custodia."
Un grazie ad AmicoPets, ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani), ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) e a quanti altri hanno collaborato al progetto Fido Park,
per il valido contributo alla cucina internazionale!!!”

Ora viene la parte divertente, smontare.
“Per girare questo video, nei mesi di luglio e agosto 2011, sono stati eseguiti quattro sopralluoghi.
Tutte le volte, proprio tra le 12.30 e le 14.30 quando il sole picchiava sulla tenda, sotto, il termometro "impazziva".”

Chi di noi non ha mai sentito la temperatura della carrozzeria della propria macchina sotto il sole di mezzogiorno di luglio-agosto? Per chi alza la mano, dico che su carrozzerie scure non è difficile cucinare un uovo all'occhio di bue, questo perchè la carrozzeria supera i 100°C. Ciò non significa che anche la temperatura dell'aria all'interno dell'abitacolo raggiunga tali valori, altrimenti le plastiche e le componentistiche elettroniche si rovinerebbero in fretta. E pensare che le macchine non sono isolate termicamente.
Ciò che i nostri paladini non sanno (o che forse sanno molto bene) è che invece i box di fidopark sono isolati termicamente. Significa che la temperatura registrata esternamente sulla superficie del box non riflette quella interna, che in questo caso sarebbe molto minore. Secondo me lo sanno bene, ed è per questo che hanno misurato la temperatura esterna scegliendo un termometro con fondoscala di 50°C, altrimenti si sarebbero registrate temperature molto più alte. Non so quanto, ma sensibilmente più alte, che avrebbero fatto sorgere sospetti.

“Nemmeno una volta è stato presente né un veterinario, né un volontario. Solo qualche cliente che assisteva divertito alle riprese.
Nemmeno una volta c'era anche un solo cane nelle cucce o all'interno dell'area. Anzi, un inserviente ha detto che non le ha mai viste utilizzare da nessuno ed ha aggiunto: "chi volete che metta il suo cane dentro lì ?!..."”

Suppongo che abbiano monitorato tutti gli autogrill che offrono questo servizio, comunque, citando gli amici di tuttozampe.com
http://www.tuttozampe.com/fidopark-autogrill/7140/
“Nelle aree Fido Park i vostri amici a quattro zampe potranno rilassarsi, correre un po’ per sgranchirsi le zampe, mangiare e bere, e per ogni esigenza sarà possibile chiedere la consulenza gratuita di medici veterinari professionisti che di solito sono reperibili nell’area soprattutto durante i week-end estivi nelle ore centrali della giornata, dalle 12:30 alle 14:30.”

Ecco perchè di quell'orario, oltre che per la temperatura, si aspettavano di trovare un veterinario o volontari. Chissà quanto sono rimasti delusi. Il filmato l'avrebbero fatto lo stesso con volontari o veterinari?

“Un grazie ad AmicoPets, ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani), ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) e a quanti altri hanno collaborato al progetto Fido Park,
per il valido contributo alla cucina internazionale!!!”

Questa frase si riallaccia alla seconda parte del filmato, dove sostanzialmente si ringraziano alcune associazioni animaliste e veterinarie di aver promosso un'iniziativa che fa soffrire di caldo i cani, e di non essere state presenti nella vigilanza.
Per il primo punto, ricordiamoci “Le aree Fido Park sono dotate di acqua corrente, di gazebo che garantisce l’ombra e di cucce isolate termicamente per assicurare una buona temperatura anche nei mesi più caldi e dotate di impianto di spurgo per eliminare i bisogni del cane e di un sistema di igienizzazione per la disinfettazione dell’ambiente”, cose astutamente tralasciate nel servizio che tenta (anche ignorando le leggi della fisica) di dipingere questi box come “forni”.
Per il secondo punto, l'assenza, è un po' come lamentarsi che la caritas non giunge a Losego (ponte nelle Alpi, BL). Le associazioni animaliste, con tutte le problematiche che affrontano e le missioni che compiono, hanno difficoltà a essere ovunque e intervenire tempestivamente. È la dura verità. Non siamo come caccia, pesca e circhi. Loro non si occupano di animali randagi, non intervengono dove c'è bisogno d'aiuto, non curano le colonie feline, non promuovono adozioni di cani dal canile. Giusto per citare qualche esempio.

Chiudiamo con una riflessione. Visto che questi soggetti ravvisano un potenziale danno per gli animali, hanno pensato di:
  • Avvisare le associazioni in questione?
  • Avvisare i gestori degli autogrill?
  • Avvisare le guardie zoofile o altre forze dell'ordine?
Hint... la risposta inizia per “N”
Si sono limitati a pensare la cosa e a realizzare il servizio, lasciando la situazione così com'è. Da qui si vede quanto gli stanno a cuore gli animali.
È più importante screditare chi non la pensa come loro piuttosto che porre fine a una situazione di sofferenza per gli animali. O forse sanno che è tutta una esagerazione e quindi hanno preferito non esporsi troppo?

In entrambi i casi bell'esempio di coerenza e serietà.
Appare chiaro che (noi veri animalisti) gli abbiamo fatto fare la figura dei peracottari tante volte, e ora tentano di vendicarsi. Ma siccome non hanno molti appigli per riuscirci, cercano le vaccate realizzando documentazioni di dubbia serietà e veridicità.

In una sola parola: patetico.

giovedì 13 settembre 2012

Mi go paura

Qualche anno fa sono rimasto risucchiato nel fantastico mondo del volontariato animalista, cosa che ha migliorato non poco la mia fiducia nel genere umano.

Tra le varie cose che seguo, ce ne sono alcune che non hanno contatto diretto con gli animaletti. Una di queste è un tema che mi sta a cuore. Pochi ne avranno sentito parlare, perchè si tratta di un qualcosa che fa fatica a girare. Si tratta del rimborso della servitù venatoria.

per farla breve è un rimborso che ogni proprietario terriero deve vedersi corrispondere per legge, per il semplice fatto che su tale terreno ci possano entrare cacciatori. Rimborso che sbadatamente le regioni/provincie si sono dimenticate di pagare. Da vent'anni.

Io purtroppo non posso chiederlo perchè non ho terra.

Qui inizia la parte tragicomica, cioè istruire il tipico veneto su questo suo diritto

Per chi non ha mai avuto la delizia di parlare con un veneto, diciamo pure "di campagna", (cioè che non è stato "sgrezzato" da un contesto sociale più elastico ed eterogeneo) riprodurrò il tipico modo di discutere, specialmente quando sono adirati. Esempio che mi viene in mente da discussioni con diversi personaggi durante il periodo di introduzione dell'IMU per terreni e fabbricati rurali. (cosa che li rendeva particolarmente coloriti)

"Mi $bestemmia a Monti $bestemmia se lo cato lo $pratica_sessuale_poco_ortodossa! Vago so a Roma $bestemmia e spacco fora tuto! Vago so col lo sparsiluame e nego tuto de $reflui_animali!"

(C'è da dire che io ho fatto l'agraria. Sanno gli dei come sono rimasto immune alla bestemmia e alla musica house)

Ovviamente non sono tutti così. Alcuni sono più volgari, altri per fortuna meno, ma il concetto che mi preme sottolineare è quello dell'orgoglioso combattente che non si piega davanti l'ingiustizia, pronto a difendere la sua terra e la sua gente con gli strumenti che ha a disposizione.

Insomma, tale discorso l'ho sentito decine di volte, e ogni volta dirottavo la discussione sul tema del rimborso.

Io: "Beh, se vuoi fargliela pagare ai politici inizia la pratica per richiedere il rimborso per la servitù venatoria. Così ci guadagni anche qualche soldo e ci paghi l'IMU per chissà quanti anni"

Seguiva spiegazione su cosa è il rimborso, di come funziona la cosa, di quanto è l'ammontare economico. La risposta era sempre più o meno la stessa:

"Mi go paura"

In pratica hanno paura ad inviare la raccomandata, a chiedere quello che è loro di diritto. Paura di una ritorsione delle istituzioni, come controlli della polizia provinciale o di qualche altro ente.

Quando gli si fa notare che invadere Roma a cavallo di trattori e sodomizzare il primo ministro sono comportamenti che sicuramente comportano ritorsioni da parte di organi decisamente più pericolosi di un controllo della provinciale, la discussione degenera verso i mille problemi che incontrano nel quotidiano. Che non centrano nulla, ma vabbé.

E l'idea del serenissimo combattente si scioglie, come un formaggino nel microonde.

Per la cronaca delle decine di persone che hanno già fatto richiesta mesi e mesi fa nessuna ha mai ricevuto visite indesiderate, segno di quanto sia concreto il pericolo.

Decisione

E alla fine mi sono deciso anche io ad avere una presenza sul grande mondo digitale.

Negli ultimi anni, a causa di vicissitudini varie ed eterogenee, mi sono trovato con molti aneddoti e avventure che sarebbe un autentico peccato perdere nella mia - bacata - memoria.

No, la verità è che siccome non sono stato contagiato da social network, non ho il morboso desiderio essere aggiornato in tempo reale sulle condizioni fisiologiche altrui, e soprattutto la mia riservatezza e il mio concetto di "privacy" sono decisamente marcati e includono due cani, due pesci rossi e centinaia di piante altamente addestrati a difenderli.
Di conseguenza la mia presenza "social" su infernet è nulla.

Alcuni psi-qualcosa affermano che non essere "social 2.0" è da psicopatici, e io ho bisogno di rimanere ancora in incognito. E un blog è la soluzione migliore.

No, la verità è che è da un po' che ho la mezza idea di iniziare, ma le varie combinazioni di ARM_ se le sono (giustamente) ciulate gli altri. Non credevo che ARM fosse così popolare. Insomma, prima che si sciroppassero via anche armgz...

No, la verità è che ho solo bisogno di un post di prova per vedere come funziona la cosa.

Vabbé, uno qualsiasi dei quattro va bene.

Di cosa parlerò? Boh, lo deciderò di volta in volta.


Tanto il primo post non lo legge nessuno.